indicazioni sull'oggetto
<p>La carta, in scala 1:3.808, si compone di 35 tavole e si estende tra Capodimonte, Bagnoli, Nisida e Portici.<br />
Il progetto della mappa fu ideato da Giovanni Carafa che riuscì ad ottenere dal Tribunale di San Lorenzo, che raccoglieva i rappresentati dei sedili della città di Napoli, un finanziamento di 5000 ducati per la sua realizzazione con l'impegno di concludere i lavori entro trenta mesi. Giovanni Carafa delineò il territorio napoletano con una tavoletta pretoriana coadiuvato dal "gromatico", ovvero agrimensore, Antonio Francesco Vandi, ingegnere bolognese di grande esperienza. Il completamento dell'opera risultò più difficoltoso del previsto e alla morte del duca di Noja la cartografia non era ancora terminata. Giovanni Pignatelli (1719-1791), 2° principe di Monteroduni, e Niccolò Carletti furono incaricati di completare l'opera. Il principe Pignatelli nominò l'architetto Gaetano Brunzuoli, già impegnato nella costruzione della casa del duca di Noja, a dirigere la parte tecnica dei lavori. L'architetto si occupò di aggiornare la cartografia con i cambiamenti urbanistici intervenuti.<br />
La mappa fu completata e stampata nell'ottobre del 1775 e fu corredata da un indice topografico realizzato dal prof. Carletti.<br />
I primi esemplari furono realizzati dal regio stampatore Vittorio Barbacci, e successivamente dal romano Antonio Cenci. La mappa fu messa in vendita al prezzo di dieci ducati a copia poi ridotti a sei per facilitarne la diffusione.<br />
La mappa fu realizzata per impressione su lastre in rame, conservate nel Museo di San Martino, da Giuseppe Aloja, Gaetano Cacace, Pietro Campana e Francesco Lamarra.<br />
La carta è corredata nella parte inferiore da una veduta scenografica della città: "Veduta scenografica a ponente della citta di Napoli in campagna felice" e di una legenda composta da 580 richiami con notizie storico-artistiche: "Spiegazione storiografa dell'antico e del moderno della citta di Napoli".<br />
Nella parte alta della mappa c'è, a sinistra, la dedica a Carlo di Borbone e a destra una collezione degli stemmi, suddivisi per sedile, di 134 famiglie nobili napoletane, nonché lo stemma reale.</p>