oggetto
Lo strumento è costituito da un telescopio di tipo acromatico con un’apertura di 8 pollici e una lunghezza focale di 110 cm circa. All’oculare del telescopio era montato un micrometro con tre fili verticali e due orizzontali uno dei quali mobile grazie ad una vite micrometrica. Attaccato alla testa di quest’ultima è presente un indice che scorre su una scala graduata, divisa in 95 parti, indicando i giri e le frazioni di giro della vite. Al telescopio è applicato un contrappeso che ne previene la flessione. A circa metà del tubo, interno ad esso, c'è uno specchietto forato disposto a 45° utilizzato per riflettere verso i fili del micrometro la luce di una lampada esterna passante attraverso un piccolo foro del tubo. Il telescopio è montato su un cerchio verticale di 100 cm di diametro, ed è fissato a un braccio rotante, chiamato alidada, che reca un indice dotato di nonio, per mezzo del quale è possibile leggere l'angolo di elevazione con una precisione di poco superiore al secondo d'arco. <br>Al fine di garantire la perfetta verticalità dello strumento e la sua stabilità nel tempo, esso era posto su una base di pietra e ancorato a due spessi pilastri di granito, collegati in alto da una trave di ferro a cui era fissata l'estremità superiore della colonna centrale, dotata di quattro viti con le quali si poteva regolare finemente la sua inclinazione. La scala graduata del cerchio verticale non è incisa direttamente sul telaio, ma su una corona circolare separata che può essere ruotata rispetto al telaio. La corona è dotata di due morse, con movimento micrometrico, che possono bloccarne la sua posizione o rispetto al telaio, in modo che la scala di lettura diventa fissa come negli strumenti normali, oppure rispetto all'alidada, in modo che la scala graduata si muove solidalmente con il telescopio quando questo viene fatto ruotare attorno al perno centrale. <br>Ciascun cerchio, con i suoi raggi e i rinforzi dei raggi (che disegnano complessivamente un poligono a metà dei raggi), è fuso in un unico pezzo, secondo una tecnica tipica di Reichenbach e che costituiva una novità costruttiva introdotta per minimizzare gli errori dovuti alla dilatazione termica dei metalli. Inoltre, due contrappesi diminuiscono il carico di ciascun cerchio sull'asse orizzontale. <br>Sul cerchio più esterno è applicata una lamina d'argento su cui sono incise le divisioni. Il cerchio è diviso in 400 gradi decimali numerati di cinque in cinque; ogni grado è poi diviso in 20 parti. Il cerchio alidada porta quattro nonii equidistanti che scorrono vicinissimi al lembo con le divisioni e sul suo stesso piano, così da evitare errori di parallasse nella lettura. Ogni nonio è diviso in 100 parti, numerate ogni 20; la lettura minima è di 5/10000 di grado decimale, corrispondenti a 1,62”. Un braccio portava due microscopi per la lettura delle divisioni. <br>All'estremità inferiore della colonna di sostegno c'è un cerchio orizzontale con cui si misurano angoli di azimut. Il cerchio è diviso in 400 gradi decimali, e ciascuno di questi in 10 parti. Due nonii con 100 divisioni ciascuno sono fissati alla base orizzontale: per mezzo di essi si legge il millesimo di grado decimale, corrispondente a 3,2”. <br>Si verificava la posizione dello strumento per mezzo di una livella a bolla attaccata alla colonna di sostegno. In seguito, su suggerimento del barone Zach, fu aggiunta una seconda livella, attaccata al cerchio che permette di rilevare eventuali spostamenti che il cerchio può subire, anche se bloccato, a causa di una tenuta imperfetta della morsa oppure della elasticità̀ del metallo della morsa o della vite micrometrica. <br>Sull'asse orizzontale, dalla parte opposta ai cerchi, c'è un piccolo semicircolo su cui un indice collegato al cerchio alidada permette il puntamento approssimato del telescopio.