CODICI *
ID SCHEDA
13070
tipo di scheda
PST
livello di ricerca
C
CODICE UNIVOCO *
codice regione
03
numero catalogo generale
01967649
ente schedatore
OAB
ente competente
SopMI
RELAZIONI
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
68
codice scheda pregressa
<p>n. 168 (Inventario 1834)<br /> n. 156 (Inventario 1837 inventario 1842)<br /> n. 3 (Inventario 1867 e inventario 1921)<br /> n. 1006 (Catalogo I Cieli di Brera)</p>
RELAZIONI
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
68
codice scheda pregressa
<p>n. 168 (Inventario 1834)<br /> n. 156 (Inventario 1837 inventario 1842)<br /> n. 3 (Inventario 1867 e inventario 1921)<br /> n. 1006 (Catalogo I Cieli di Brera)</p>
ALTRI CODICI
altro codice
PSTRL_s6020-00006/Regione Lombardia
OGGETTO *
OGGETTO *
definizione
Circolo
tipologia
Moltiplicatore
denominazione
Circolo moltiplicatore
QUANTITÀ
numero
1
ALTRA DEFINIZIONE OGGETTO
definizione
Circle
tipologia
Multiplying
codice lingua
ENG
LOCALIZZAZIONE *
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE*
stato
Italia
regione
Lombardia
provincia
MI
comune
Milano
COLLOCAZIONE SPECIFICA *
tipologia
Ente di ricerca
qualificazione
Osservatorio Astronomico
denominazione
Osservatorio Astronomico di Brera
denominazione spazio viabilistico
Via Brera, 28
denominazione raccolta
MusAB - Museo Astronomico di Brera
specifiche
secondo piano - galleria degli strumenti
ALTRE LOCALIZZAZIONI
tipo di localizzazione
luogo di esecuzione/ fabbricazione
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA (*)
stato
Germania
comune
Monaco di Baviera
CRONOLOGIA *
CRONOLOGIA GENERICA *
fascia cronologica di riferimento
XIX sec.
frazione cronologica
prima metà
CRONOLOGIA SPECIFICA *
da
1808
Datazione (OPAC)
1808
motivazione cronologia
documentazione
DEFINIZIONE CULTURALE
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Reichenbach, Georg Friedrich von
tipo intestazione
P
forma per la visualizzazione
Georg Friedrich von Reichenbach
dati anagrafici/periodo di attività
1771 - 1826
motivazione dell'attribuzione
documentazione
sigla per citazione
41
DATI TECNICI *
materia e tecnica
acciaio
MISURE *
unità
cm
specifiche
Cerchio verticale : diametro 100
MISURE *
specifiche
Cerchio orizzontale : diametro 74,5
MISURE *
specifiche
Colonna di sostegno : altezza 160
DATI ANALITICI
DESCRIZIONE (*)
oggetto
Lo strumento è costituito da un telescopio di tipo acromatico con un’apertura di 8 pollici e una lunghezza focale di 110 cm circa. All’oculare del telescopio era montato un micrometro con tre fili verticali e due orizzontali uno dei quali mobile grazie ad una vite micrometrica. Attaccato alla testa di quest’ultima è presente un indice che scorre su una scala graduata, divisa in 95 parti, indicando i giri e le frazioni di giro della vite. Al telescopio è applicato un contrappeso che ne previene la flessione. A circa metà del tubo, interno ad esso, c'è uno specchietto forato disposto a 45° utilizzato per riflettere verso i fili del micrometro la luce di una lampada esterna passante attraverso un piccolo foro del tubo. Il telescopio è montato su un cerchio verticale di 100 cm di diametro, ed è fissato a un braccio rotante, chiamato alidada, che reca un indice dotato di nonio, per mezzo del quale è possibile leggere l'angolo di elevazione con una precisione di poco superiore al secondo d'arco. <br>Al fine di garantire la perfetta verticalità dello strumento e la sua stabilità nel tempo, esso era posto su una base di pietra e ancorato a due spessi pilastri di granito, collegati in alto da una trave di ferro a cui era fissata l'estremità superiore della colonna centrale, dotata di quattro viti con le quali si poteva regolare finemente la sua inclinazione. La scala graduata del cerchio verticale non è incisa direttamente sul telaio, ma su una corona circolare separata che può essere ruotata rispetto al telaio. La corona è dotata di due morse, con movimento micrometrico, che possono bloccarne la sua posizione o rispetto al telaio, in modo che la scala di lettura diventa fissa come negli strumenti normali, oppure rispetto all'alidada, in modo che la scala graduata si muove solidalmente con il telescopio quando questo viene fatto ruotare attorno al perno centrale. <br>Ciascun cerchio, con i suoi raggi e i rinforzi dei raggi (che disegnano complessivamente un poligono a metà dei raggi), è fuso in un unico pezzo, secondo una tecnica tipica di Reichenbach e che costituiva una novità costruttiva introdotta per minimizzare gli errori dovuti alla dilatazione termica dei metalli. Inoltre, due contrappesi diminuiscono il carico di ciascun cerchio sull'asse orizzontale. <br>Sul cerchio più esterno è applicata una lamina d'argento su cui sono incise le divisioni. Il cerchio è diviso in 400 gradi decimali numerati di cinque in cinque; ogni grado è poi diviso in 20 parti. Il cerchio alidada porta quattro nonii equidistanti che scorrono vicinissimi al lembo con le divisioni e sul suo stesso piano, così da evitare errori di parallasse nella lettura. Ogni nonio è diviso in 100 parti, numerate ogni 20; la lettura minima è di 5/10000 di grado decimale, corrispondenti a 1,62”. Un braccio portava due microscopi per la lettura delle divisioni. <br>All'estremità inferiore della colonna di sostegno c'è un cerchio orizzontale con cui si misurano angoli di azimut. Il cerchio è diviso in 400 gradi decimali, e ciascuno di questi in 10 parti. Due nonii con 100 divisioni ciascuno sono fissati alla base orizzontale: per mezzo di essi si legge il millesimo di grado decimale, corrispondente a 3,2”. <br>Si verificava la posizione dello strumento per mezzo di una livella a bolla attaccata alla colonna di sostegno. In seguito, su suggerimento del barone Zach, fu aggiunta una seconda livella, attaccata al cerchio che permette di rilevare eventuali spostamenti che il cerchio può subire, anche se bloccato, a causa di una tenuta imperfetta della morsa oppure della elasticità̀ del metallo della morsa o della vite micrometrica. <br>Sull'asse orizzontale, dalla parte opposta ai cerchi, c'è un piccolo semicircolo su cui un indice collegato al cerchio alidada permette il puntamento approssimato del telescopio.
funzione
Per la sua grande precisione il cerchio moltiplicatore du uno degli strumenti principali in uso nell'Osservatorio per lavori di astronomia fondamentale quali determinazione della latitudine e della longitudine dell'Osservatorio, compilazione di cataloghi stellari, studi sulla rifrazione atmosferica e misurazioni dell'obliquità dell'eclittica.
modalità d'uso
La procedura della ripetizione degli angoli, su cui si basava lo strumento, consisteva nel ripetere più volte la misura, puntando alternativamente i due astri di cui si voleva determinare la distanza angolare. Nel movimento di andata si teneva bloccata la scala graduata contro il telaio, facendo scorrere su di essa l'alidada, mentre nel movimento di ritorno si sbloccava la morsa che connetteva il cerchio graduato al telaio e si serrava quella che lo fissava all'alidada cosicché questa, ritornando alla posizione di partenza, si trascinava dietro il cerchio graduato. In questo modo, alla fine delle ripetizioni, la posizione dell'indice dell'alidada sulla scala graduata corrispondeva a un multiplo dell'angolo misurato. Dividendo la lettura per il numero di ripetizioni, si otteneva un valore dell'angolo cercato che era affetto da un errore inferiore a quello che si sarebbe ottenuto con una misura singola.
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI *
CONDIZIONE GIURIDICA *
indicazione generica
proprietà Ente pubblico non territoriale
indicazione specifica
INAF - Osservatorio Astronomico di Brera
indirizzo
Via Brera, 28 - 20121 Milano
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Fondo Banraba Oriani
denominazione
Osservazioni al circolo moltiplicatore di Reichenbach
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AAB, Oss. Astronomiche A 204/001 - 002 - 003 ORI
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Fondo Carlini
denominazione
Tavole pel calcolo delle altezze circummeridiane del Sole osservate al circolo moltiplicatore di Reichenbach
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AAB, fondo Carlini, A 233/004 CAR
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Fondo Carlini
denominazione
Tavole di riduzione per il circolo moltiplicatore di Reichenbach"
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AAB, fondo Carlini, A 233/005 CAR
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Fondo Carlini
denominazione
Osservazioni del Sole al circolo moltiplicatore di Reichenbach, con note sull'uso dello strumento ed un "esame" di Carlo Kreil del circolo meridiano di Starke
data
1772 - 1846
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AAB, fondo Carlini, A 251/001 CAR
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Fondo Carlini
denominazione
Osservazioni del Sole (soprattutto dei solstizi) al circolo moltiplicatore di Reichenbach, con osservazioni di B. Oriani del solstizio estivo 1829.
data
1812 - 1855
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AAB, fondo Carlini A 252/001 CAR
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Fondo Carlini
denominazione
Note e osservazioni sul Sole (soprattutto dell'ascensione retta, del passaggio e del diametro col micrometro obbiettivo di Short) al circolo moltiplicatore di Reichenbach
data
1803 - 1856
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AAB, fondo Carlini A 253/001 CAR
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Osservazioni astronomiche
denominazione
Osservazioni di stelle zenitali effettuate da F. Carlini al circolo moltiplicatore di Reichenbach
data
25/10/1830 - 13/04/1838
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AAB, Oss. Astronomiche, C 013/001 AST
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Osservazioni astronomiche
denominazione
Osservazioni dei solstizi al circolo moltiplicatore di Reichenbach" effettuate da F. Carlini, su fogli stampati gi`a predisposti
data
11/06/1845 - 01/07/1855
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AAB, Oss. Astronomiche, C 015/003 AST
citazione completa
A. De Cesaris, <i>Riflessioni sul limite degli errori probabili nelle osservazioni astronomiche</i> in <i>Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1811, Appendice</i>, Milano 1810, pp. 102 - 111
citazione completa
B. Oriani, <i>Distanze dallo zenit del Sole e delle stelle fisse osservate presso il meridiano con un nuovo circolo moltiplicatore</i> in <i>Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1812, Appendice</i>, Milano 1811
citazione completa
B. Oriani, <i>Latitudine della specola di Brera dedotta dalle osservazioni delle stelle circompolari</i> in <i>Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1815, Appendice</i>, Milano 1814
citazione completa
B. Oriani, <i>Declinazioni di quaranta stelle osservate al circolo moltiplicatore di tre piedi di diametro</i> in <i>Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1817, Appendice</i>, Milano 1816
citazione completa
W. Pearson, <i>An introduction io practical astronomy, vol 2</i>, Londra 1829
citazione completa
E. Carlini, <i>Solstizi osservati col circolo moltiplicatore di Reichenbach negli anni 1830, 1831, 1832, 1833,1834, 1835</i> in <i>Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1836, Appendice</i>, Milano 1835
citazione completa
E. Miotto, <i>I cerchi moltiplicatori all'Osservatorio di Brera</i> in <i>Atti della Sez. di Storia della Fisica del LXXIII Congresso della SIF</i>, Napoli 1987, pp. 279- 294
citazione completa
Miotto E., Tagliaferri G., Tucci P., <i>La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera</i>, Milano 1989, pp.53 - 54 e pp. 104 - 106
citazione completa
Tucci P., <i>I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla</i>, Milano 2000
citazione completa
Carpino M., <i>Osservatorio Astronomico di Brera, Breve storia attraverso i suoi strumenti</i> edito Scienza Express, Milano 2011, p. 6
ACCESSO AI DATI *
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI *
profilo di accesso
1 (intera scheda visibile)
motivazione
dati pubblicabili
COMPILAZIONE *
COMPILAZIONE *
data
2008
nome compilatore
Mattavelli, Marcella
referente scientifico
Tucci, Pasquale
funzionario responsabile
Tucci, Pasquale
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE
data registrazione
2008
nome revisore
Mattavelli, Marcella
ente
Università degli Studi di Milano - Ist. di Fisica Generale e Applicata
AGGIORNAMENTO-REVISIONE
data
2018
nome revisore
Carpino, Mario
ente
INAF - Osservatorio Astronomico di Brera
AGGIORNAMENTO-REVISIONE
data
2020
nome revisore
Federico Di Giacomo
ente
INAF - Osservatorio Astronomico di Padova
referente scientifico
Carpino, Mario
ANNOTAZIONI
osservazioni
Il circolo moltiplicatore era uno dei principali strumenti dell'Osservatorio di Brera e uno dei più significativi della produzione di <b>Georg Friedrich von Reichenbach</b> (1771-1826). <br>Nel 1807, grazie all’interessamento del <b>barone Franz Xaver von Zach</b> (1754-1832), <b>Barnaba Oriani</b> (1752-1832) ordinò, alle officine Reichenbach, un cerchio moltiplicatore, e solo due anni dopo il cerchio giunse a Milano. Nel 1810, l’anno successivo all’arrivo dello strumento presso l’osservatorio lombardo, esso venne installato nella torretta Nord-Ovest dell'Osservatorio, opportunamente adattata. <br>Era uno dei primi cerchi moltiplicatori di grandi dimensioni (un metro circa di diametro) e strumenti dello stesso tipo vennero acquistati anche da altri osservatori, come quello di Parigi. Era accompagnato da accurate istruzioni per il montaggio, e nel 1814 lo stesso Reichenbach passò da Milano per compiere alcune regolazioni e verificarne le prestazioni (il costruttore si era già recato a Milano nell'ottobre 1809 per il montaggio dello strumento, ma probabilmente la cupola non era ancora pronta).<br>Con tale strumento Barnaba Oriani determinò la latitudine della Specola attraverso l'osservazione di stelle circumpolari, compilò un catalogo delle declinazioni di 40 stelle, studiò la rifrazione atmosferica misurando distanze zenitali del Sole. Con questo strumento, inoltre, fu eseguita una lunga e praticamente ininterrotta serie di osservazioni dei solstizi per determinare l'obliquità dell’eclittica e le sue variazioni nel tempo. La serie, iniziata da Barnaba Oriani e proseguita, a partire dal 1830, da <b>Francesco Carlini</b> (1783-1862), si estende dal 1810 al 1844. Il circolo venne utilizzato nuovamente nel 1850. <br>Nel 1874, ormai non più utilizzato, fu tolto dalla cupola in cui era alloggiato e portato al riparo nel<br>le stanze dell'Osservatorio.