CODICI *
ID SCHEDA
476
tipo di scheda
PST
livello di ricerca
C
CODICE UNIVOCO *
codice regione
15
Codice univoco locale
116
ente schedatore
OANA
ente competente
S174
RELAZIONI
codice scheda pregressa
n. 116, (M. Gargano, 2013)
RELAZIONI
codice scheda pregressa
n. 116, (M. Gargano, 2013)
OGGETTO *
OGGETTO *
definizione
Rivelatore di polveri
tipologia
Sensore
denominazione
Impact Plasma and Momentum detector
ALTRA DEFINIZIONE OGGETTO
definizione
Dust detector
tipologia
Sensor
codice lingua
ENG
CATEGORIA
Categoria principale
Astronomia
LOCALIZZAZIONE *
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE*
stato
Italia
regione
Campania
provincia
NA
comune
Napoli
località
Capodimonte
COLLOCAZIONE SPECIFICA *
tipologia
Ente di ricerca
qualificazione
Osservatorio Astronomico
denominazione
Osservatorio Astronomico di Capodimonte
denominazione spazio viabilistico
salita Moiariello, 16
denominazione raccolta
MuSA - Museo degli Strumenti Astronomici
UBICAZIONE E DATI PATRIMONIALI
INVENTARIO
denominazione
Inventario INAF
data
8 novembre 2016
numero
109100438
ALTRE LOCALIZZAZIONI
tipo di localizzazione
luogo di esecuzione/ fabbricazione
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA (*)
stato
Italia
Regione
Lombardia
provincia
MI
comune
Milano
CRONOLOGIA *
CRONOLOGIA GENERICA *
fascia cronologica di riferimento
xx sec.
frazione cronologica
ultimo quarto
CRONOLOGIA SPECIFICA *
da
1983
validità
ca.
Datazione (OPAC)
1983 ca.
DEFINIZIONE CULTURALE
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Carlo Gavazzi
tipo intestazione
E
forma per la visualizzazione
Carlo Gavazzi
ruolo
Costruttore
motivazione dell'attribuzione
firma
sigla per citazione
96
DATI TECNICI *
materia e tecnica
Plastica, acciaio, mylar, oro
MISURE *
unità
cm
altezza
7.5
larghezza
25.5
lunghezza
15
DATI ANALITICI
DESCRIZIONE (*)
oggetto
Modello del dispositivo montato sullo strumento DIDSy (Dust Impact Detection System) per la missione Giotto, il satellite dell'ESA lanciato nel 1985 per studiare in situ il nucleo della cometa di Halley.<br>Il rilevatore è costituito da due sensori d'impatto a ionizzazione, uno ricoperto da una pellicola di mylar alluminato di 2.5 μm, l'altro ha una grata aperta su una superficie ricoperta da un foglio d'oro. Tra le due superfici è posizionato un probe costituito da un elettrodo formato da disco d'oro di 1 cm² per monitorare la produzione di plasma indotto dalla polvere cometaria e dal gas neutro che impatta la superficie. Al di sotto del sottosistema è fissato un piezoelettrico che, in coincidenza degli impatti di ionizzazione sulle due superfici, rileva anche le onde acustiche indotte dagli impatti. Questo sistema permette una misura accoppiata e correlata dell'ambiente di polvere utilizzando due effetti diversi dello stesso processo.
funzione
Sensore a plasma ad impatto per misurare il flusso delle polveri, la distribuzione della massa e la densità delle particelle emesse da una cometa.
ISCRIZIONI
classe di appartenenza
di titolazione
lingua
inglese
tecnica di scrittura
Incisione
trascrizione
CS1 41-DW-016<br>Carlo Gavazzi Controls<br>Giotto Spacecraft<br>Unit: DID-1/FS
CONSERVAZIONE *
STATO DI CONSERVAZIONE *
stato di conservazione
ottimo
RESTAURI E ANALISI
RESTAURI
note
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI *
ACQUISIZIONE
tipo acquisizione
data acquisizione
luogo acquisizione
CONDIZIONE GIURIDICA *
indicazione specifica
Osservatorio Astronomico di Capodimonte
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FOTOGRAFIE *
Archivio
citazione completa
McDonnell, J.A.M., [et al.], <i>The Giotto Dust Impact Detection System</i>, in : <i>The Giotto Mission - Its Scientific Investigations</i>, ESA SP-1077, (1986), pp. 85-107
MOSTRE
specifiche
ACCESSO AI DATI *
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI *
profilo di accesso
1 (intera scheda visibile)
motivazione
dati pubblicabili
COMPILAZIONE *
COMPILAZIONE *
data
21/01/2013
nome compilatore
Mauro Gargano
referente scientifico
Mauro Gargano
funzionario responsabile
Mauro Gargano
ANNOTAZIONI
osservazioni
Lo strumento era conservato nel Laboratorio di Fisica Cosmica a cui partecipano l'Università <i>Parthenope</i> di Napoli e l'Osservatorio di Capodimonte.<br>Lo strumento IPM è stato progettato dai gruppi di ricerca del Piano Spazio Nazionale del CNR, che nel 1988 diventerà <a href='http://it.wikipedia.org/wiki/Agenzia_Spaziale_Italiana'>Agenzia Spaziale Italiana</a> e dai dipartimenti di fisica delle Università di Bari e di Lecce dove il prof. Ezio Bussoletti coordinava le attività del gruppo di sviluppo.