CODICI *
ID SCHEDA
12126
tipo di scheda
PST
livello di ricerca
C
CODICE UNIVOCO *
codice regione
03
numero catalogo generale
01967612
ente schedatore
OAB
ente competente
SopMI
RELAZIONI
codice scheda pregressa
n. 17 (inventario 1837 e inventario 1842)<br>n. 13 inventario 1867 e inventario 1921)<br>n. 1009 (Catalogo I cieli di Brera)
RELAZIONI
codice scheda pregressa
n. 17 (inventario 1837 e inventario 1842)<br>n. 13 inventario 1867 e inventario 1921)<br>n. 1009 (Catalogo I cieli di Brera)
ALTRI CODICI
altro codice
PSTRL_s6010-00011/Regione Lombardia
OGGETTO *
OGGETTO *
definizione
Magnetometro
tipologia
Declinometro
denominazione
Magnetometro di Gauss
QUANTITÀ
numero
1
ALTRA DEFINIZIONE OGGETTO
definizione
Magnetometer
tipologia
Declinometer
codice lingua
ENG
CATEGORIA
Categoria principale
Elettricità e magnetismo
LOCALIZZAZIONE *
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE*
stato
Italia
regione
Lombardia
provincia
MI
comune
Milano
COLLOCAZIONE SPECIFICA *
tipologia
Ente di ricerca
qualificazione
Osservatorio Astronomico
denominazione
Osservatorio Astronomico di Brera
denominazione spazio viabilistico
Via Brera, 28
denominazione raccolta
MusAB - Museo Astronomico di Brera
specifiche
secondo piano - galleria degli strumenti
ALTRE LOCALIZZAZIONI
tipo di localizzazione
luogo di esecuzione/ fabbricazione
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA (*)
stato
Germania
comune
Gottinga
COLLOCAZIONE SPECIFICA
tipologia
Laboratorio
denominazione
Università di Gottinga
ALTRE LOCALIZZAZIONI
tipo di localizzazione
luogo di provenienza
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA (*)
stato
Austria
comune
Vienna
COLLOCAZIONE SPECIFICA
denominazione
Osservatorio Astronomico di Vienna
CRONOLOGIA *
CRONOLOGIA GENERICA *
fascia cronologica di riferimento
XIX sec.
frazione cronologica
prima metà
CRONOLOGIA SPECIFICA *
da
1835
Datazione (OPAC)
1835
motivazione cronologia
documentazione
DEFINIZIONE CULTURALE
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Meyerstein Moritz
tipo intestazione
P
ruolo
costruttore
dati anagrafici/periodo di attività
1808 - 1882
motivazione dell'attribuzione
documentazione
riferimento all'autore
laboratorio
sigla per citazione
1777
DATI TECNICI *
materia e tecnica
Legno, vetro, acciaio, seta
MISURE *
unità
cm
specifiche
Tamburo : diametro 98,5 ; 330
MISURE *
specifiche
Ago : lunghezza 60,9 ; larghezza 3,8 ; spessore 0,9 ; peso 1,750 grammi
DATI ANALITICI
DESCRIZIONE (*)
oggetto
Lo strumento è costituito da una barra d’acciaio, di Uslar, magnetizzata lunga 60,9 cm. Su una sua estremità veniva applicata una leggera armatura in grado di reggere un piccolo specchio rettangolare utilizzato per la lettura della deviazione dell’asta. Tutta la barra è posta in una staffa a croce che permette di inserirla in quattro posizioni, ognuna ruotata di 90° rispetto alla precedente, per controllare che lo specchio sia normale all’asse magnetico e per correggere la non coincidenza fra l’asse geometrico e quello magnetico. Sulla staffa è posto anche il cerchio di torsione. La barra di Gottingen pesa 1750 g, mentre la staffa e lo specchio pesano 310 g. La staffa che sorregge la barra riporta, inoltre, due incavature nelle quali veniva posta un’asta di legno che sorreggeva dei pesi di 500 g ciascuno utilizzati per la misura del momento di inerzia del sistema.<br>Tutto la struttura appena descritta è collocata all’interno di un contenitore di legno cilindrico (il tamburo) chiuso superiormente da una serie di lastre di vetro a spicchi removibili. Tale struttura di legno e vetro fungeva da protezione contro i movimenti dell’aria che potevano perturbare la posizione della barra. <br>Il tamburo si chiude a un’altezza di 3,30 m, e sorregge un tubo di vetro nel quale corre il filo di sospensione di seta ottenuto avvolgendo fra loro dai 100 ai 120 fili semplici. La lunghezza del filo è di 2 metri, ma, poteva essere variata agendo su una vite alla quale il filo stesso era sospeso. Particolare attenzione era data al suo alloggiamento all’interno del tubo e sulla vite superiore. Un piccolo cerchio diviso in 360° forniva l’indicazione dell’angolo di rotazione.<br>Tutta la struttura è posta su un treppiede di legno a viti calanti di metallo.<br>Sul tamburo di legno, in corrispondenza dello specchio posto sulla barra, è presente un oblò, chiuso da un vetro, utilizzato per la lettura che veniva fatta grazie a un teodolite di Reichenbach und Ertel.<br>Oltre alla barra magnetica lo strumento era dotato di una barra di uguale dimensione di ottone, che serviva per cercare la posizione di torsione nulla. Completavano l’apparato due aste di legno su cui veniva posto il magnete deviatore (una volta tolto lo specchio e la staffa) per le operazioni di deviazione. <br>Del magnetometro è rimasto il tamburo con il treppiede e la barra magnetica n. 4 con circolo di torsione, l’intelaiatura dello specchio e il cilindro in vetro che proteggeva il filo di sospensione.
funzione
Lo strumento serviva a rilevare con grande precisione la declinazione magnetica e l'intensità del campo, ossia l'angolo tra la componente orizzontale del campo magnetico e la direzione del Nord geografico. Grazie a queste informazioni era possibile determinare la variazione, diurna o su periodi più lunghi, della declinazione magnetica e, integrando con altri dati, l'intensità assoluta del campo magnetico terrestre. <br>Gli astronomi analizzarono anche i legami fra la variazione del campo magnetico terrestre e l’attività solare.
modalità d'uso
Lo strumento veniva disposto in modo tale che l’apertura, presente sul lato del contenitore, fosse orientata verso il polo magnetico e si posizionava lo specchio sull’armatura. Allineato con lo specchio si disponeva, a qualche metro di distanza, un cannocchiale o un teodolite (veniva usato prevalentemente il teodolite di Reichenbach e Ertel). Al di sotto del teodolite veniva posizionata una scala graduata perpendicolare alla direzione della sbarra magnetizzata. Successivamente, tramite opportune procedure si veniva a conoscere il valore del campo magnetico cercato. Ad esempio, noto Il periodo di oscillazione era possibile determinate la componente orizzontatale del campo magnetico in quanto il quadrato del periodo è inversamente proporzionale al prodotto MH dove M è il momento magnetico e H la componente orizzontale del campo magnetico terrestre.<br>Era fondamentale conoscere alcuni parametri dello strumento, come ad esempio il coefficiente di torsione del filo, determinati in precedenza
ISCRIZIONI
tecnica di scrittura
Incisione
posizione
Sulla barra magnetica
trascrizione
N.4
ISCRIZIONI
tecnica di scrittura
Incisione
posizione
Sul cerchio
trascrizione
M. Meyerstein in Gottingen
CONSERVAZIONE *
STATO DI CONSERVAZIONE *
data
2008
stato di conservazione
buono
indicazioni specifiche
Del magnetometro è rimasto il tamburo con il treppiede e la barra magnetica n. 4 con circolo di torsione, l’intelaiatura dello specchio e il cilindro in vetro che proteggeva il filo di sospensione.
RESTAURI E ANALISI
RESTAURI
data
1991
ente responsabile
UNIMI/IFGA
nome operatore
Gellera Domenico
nome operatore
Paolucci Nello
ente finanziatore
UNIMI/IFGA
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI *
ACQUISIZIONE
tipo acquisizione
Acquisto
nome
Pietro Configliacchi
data acquisizione
1836
CONDIZIONE GIURIDICA *
indicazione generica
proprietà Ente pubblico non territoriale
indicazione specifica
INAF - Osservatorio Astronomico di Brera
indirizzo
Via Brera, 28 - 20121 Milano
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FOTOGRAFIE *
FOTOGRAFIE *
FOTOGRAFIE *
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
tipo
Relazione
autore
Francesco Carlini
denominazione
Del piano di osservazioni contemporanee istituite in vari punti del Globo, e relative al magnetismo terrestre, ed alla meteorologia
data
27 gennaio 1846
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera
posizione
AOB, AAN, c.39, f.92
citazione completa
C. KreU, <i>Descrizione degli apparati magnetici e dei metodi con cui si eseguono le osservazioni</i>, in <i>Primo supplemento alle Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1839</i>, Milano 1838, pp. 133 - 197
citazione completa
C. Buzzetti, <i>Determinazioni dei valori assoluti degli elementi del magnetismo terrestre fatte in Milano nell'anno 1863</i>, in <i>Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1865</i>, Appendice, Milano 1864
citazione completa
G. V. Schiaparelli, <i>Il periodo undecennale delle variazioni diurne del magnetismo terrestre considerato in relazione colla frequenza delle macchie solari. Risultati di 38 anni di osservazioni fatte a Milano (1836- 1873)</i>, in <i> Memorie della Società degli Spettroscopisti Italiani</i>. Appendice al volume III, 1874, in <i>Le opere di G. V. Schiaparelli</i>, vol.XI, Milano edizione Ulrico Hoepli, 1943, pp. 423-434
citazione completa
Miotto E., Tagliaferri G., Tucci P., <i>La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera</i>, Milano 1989, pp.58 - 59
citazione completa
Tucci P., <i>I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla</i>, Milano 2000
citazione completa
Carpino M., <i>Osservatorio Astronomico di Brera, Breve storia attraverso i suoi strumenti</i> edito Scienza Express, Milano 2011, pp. 34 - 36
ACCESSO AI DATI *
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI *
profilo di accesso
1 (intera scheda visibile)
motivazione
dati pubblicabili
COMPILAZIONE *
COMPILAZIONE *
data
2008
nome compilatore
Mattavelli, Marcella
referente scientifico
Tucci, Pasquale
funzionario responsabile
Tucci, Pasquale
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE
data registrazione
2008
nome revisore
Mattavelli, Marcella
ente
Università degli Studi di Milano - Ist. di Fisica Generale e Applicata
AGGIORNAMENTO-REVISIONE
data
2018
nome revisore
Carpino, Mario
ente
INAF - Osservatorio Astronomico di Brera
AGGIORNAMENTO-REVISIONE
data
2020
nome revisore
Federico Di Giacomo
ente
INAF - Osservatorio Astronomico di Padova
referente scientifico
Carpino, Mario
ANNOTAZIONI
osservazioni
Nel 1834 <b>Karl Fredrich Gauss</b> (1777 – 1855) propose un ambizioso piano per compiere una serie di misure accurate del campo magnetico terrestre da eseguirsi contemporaneamente in molte diverse località europee, e fin da subito numerosi osservatori e università decisero di aderire al progetto. <br>Nel 1835 due allievi di Gauss, <b>Wolfagang Sartorius Waltershausen </b> e <b> Johann Benedict Listing </b>, si fermarono a Milano, una delle varie tappe della campagna italiana, per compiere, con i loro strumenti, alcune misure magnetiche. I due studiosi tedeschi coinvolsero gli astronomi milanesi nella <b>Magnetische Verein</b>, l'associazione di coloro che eseguivano misure con i nuovi strumenti gaussiani. Intanto, osservando gli strumenti in dotazione agli allievi di Gauss, l’allora meccanico dell’Osservatorio di Brera <a href=” http://www.beniculturali.inaf.it/sicap/ShowDialog.aspx?WEB=INAFS&Title=ADETAILTITLE&tbl=L&tsk=AUT&ID=1769&Opac=DEFAULT”>Carlo Grindel</a> costruì alcuni strumenti simili con i quali gli astronomi milanesi iniziarono a compiere osservazioni e misure magnetiche. Intanto, nello stesso anno, il meccanico dell’Università di Gottinga, Mortiz Meyerstein, realizzò per l’Università di Vienna un magnetometro che venne acquistato nel 1836, per la cifra di 237 fiorini, dall’Osservatorio di Brera. L’arrivo del nuovo magnetometro potenziò le dotazioni dell’Osservatorio, ma per sopperire alle ingenti spese, Milano dovette cedere a sua volta il magnetometro realizzato da Grindel a <b>Pietro Configliacchi</b> (1777-1844), direttore della Facoltà di Filosofia-Matematica dell'Università di Pavia. <br>In questo quadro, <b>Francesco Carlini</b> (1783-1862), l’allora direttore dell'Osservatorio, fece costruire due magnetometri e incaricò l'astronomo <b>Karl Kreil</b> (1798-1862) di effettuare osservazioni magnetiche. Le misure, iniziate nel 1836, furono eseguite fino al 1922 quando, a causa delle perturbazioni magnetiche dovute all'urbanizzazione della zona, furono interrotte. La serie delle osservazioni della variazione diurna della declinazione di Milano, insieme a quelle di Monaco, forniscono una delle più ricche serie di dati ottocentesche. Una delle ragioni che spinsero gli astronomi milanesi ad eseguire le misure del campo geomagnetico fu l'interesse per le possibili relazioni tra il geomagnetismo e le scienze cosmiche. Allo scopo di indagare sull'argomento, furono studiate le relazioni che intercorrevano tra le variazioni del campo e la posizione della Luna (studi effettuati da Kreil tra il 1836-1839) e successivamente, nella seconda metà del secolo, <b>Giovanni Virginio Schiaparelli</b> (1835-1910), il successore di Carlini alla guida dell’Osservatorio milanese, tentò di approfondire la relazione tra il geomagnetismo e le macchie solari.<br>I dati di Milano venivano mensilmente spediti a <b>Rudolph Wolf</b> (1816-1893), direttore dell'Osservatorio Astronomico di Zurigo e i valori della declinazione furono pubblicati, dal 1836 al 1848, sul quotidiano <i>Gazzetta Privilegiata</i>. In un unico volume, <i>Primo Supplemento delle Effemeridi Astronomiche di Milano</i> nel 1836, furono pubblicati sia i risultati delle osservazioni che la traduzione dell'opera originale di Gauss, l'<i>Intensitas</i>, con l'aggiunta delle note esplicative di <b>Paolo Frisiani</b> senior (1797-1880). Fu descritto anche lo strumento che Gauss aveva descritto solo brevemente nella traduzione tedesca dell'<i>Intensitas</i> del 1833, aggiungendo le modalità di misura. Il volume apparve prima che fossero pubblicate le descrizioni più divulgative, curate dallo stesso Gauss nella sua rivista del 1837-1843 <i>Resultate aus den Beobachtungen des magnetischen Vereins, 6 voll</i>. (Gottingen, Leipzig: 1837- 1843). Nel 1839 fu pubblicato un Secondo Supplemento alle <i>Effemeridi di Milano</i> con il risultato di tre anni di osservazioni. <br>Fino al 1839 si compivano sei misurazioni giornaliere, ridotte a tre nel periodo tra 1839 – 1843 ed eseguite alle ore 8, 13 ,23, mentre nel 1843 furono stabilite quattro osservazioni giornaliere alle 8, 12 ,14 e 20. Questi orari erano gli stessi per tutti gli osservatori che partecipavano al progetto di Gauss. Oltre a ciò si era convenuto di eseguire, in determinati periodi dell’anno (si era scelto l’ultimo sabato di ogni secondo mese), osservazioni più frequenti, ogni 5 minuti per 24 ore. Nel 1840, aderendo alla proposta della <i>Royal Society</i> di Londra, fu fissato un giorno al mese. Data l’enorme mole di lavoro, più persone dovevano occuparsi di questo campo di ricerca: all’Osservatorio di Brera fu soprattutto <b>Carl Kriel</b>, allora allievo e in seguito direttore dell’Osservatorio di Praga, insieme a <b>Roberto Stambucchi</b>, <b>Giovanni Capelli</b> e <b>Carlo Della Vedova</b> che si occuparono di compiere tutte le osservazioni necessarie, e grazie al loro incessante lavoro Milano divenne un centro per quanti si interessavano agli studi di geomagnetismo.