osservazioni
Nel 1834 <b>Karl Fredrich Gauss</b> (1777 – 1855) propose un ambizioso piano per compiere una serie di misure accurate del campo magnetico terrestre da eseguirsi contemporaneamente in molte diverse località europee, e fin da subito numerosi osservatori e università decisero di aderire al progetto. <br>Nel 1835 due allievi di Gauss, <b>Wolfagang Sartorius Waltershausen </b> e <b> Johann Benedict Listing </b>, si fermarono a Milano, una delle varie tappe della campagna italiana, per compiere, con i loro strumenti, alcune misure magnetiche. I due studiosi tedeschi coinvolsero gli astronomi milanesi nella <b>Magnetische Verein</b>, l'associazione di coloro che eseguivano misure con i nuovi strumenti gaussiani. Intanto, osservando gli strumenti in dotazione agli allievi di Gauss, l’allora meccanico dell’Osservatorio di Brera <a href=” http://www.beniculturali.inaf.it/sicap/ShowDialog.aspx?WEB=INAFS&Title=ADETAILTITLE&tbl=L&tsk=AUT&ID=1769&Opac=DEFAULT”>Carlo Grindel</a> costruì alcuni strumenti simili con i quali gli astronomi milanesi iniziarono a compiere osservazioni e misure magnetiche. Intanto, nello stesso anno, il meccanico dell’Università di Gottinga, Mortiz Meyerstein, realizzò per l’Università di Vienna un magnetometro che venne acquistato nel 1836, per la cifra di 237 fiorini, dall’Osservatorio di Brera. L’arrivo del nuovo magnetometro potenziò le dotazioni dell’Osservatorio, ma per sopperire alle ingenti spese, Milano dovette cedere a sua volta il magnetometro realizzato da Grindel a <b>Pietro Configliacchi</b> (1777-1844), direttore della Facoltà di Filosofia-Matematica dell'Università di Pavia. <br>In questo quadro, <b>Francesco Carlini</b> (1783-1862), l’allora direttore dell'Osservatorio, fece costruire due magnetometri e incaricò l'astronomo <b>Karl Kreil</b> (1798-1862) di effettuare osservazioni magnetiche. Le misure, iniziate nel 1836, furono eseguite fino al 1922 quando, a causa delle perturbazioni magnetiche dovute all'urbanizzazione della zona, furono interrotte. La serie delle osservazioni della variazione diurna della declinazione di Milano, insieme a quelle di Monaco, forniscono una delle più ricche serie di dati ottocentesche. Una delle ragioni che spinsero gli astronomi milanesi ad eseguire le misure del campo geomagnetico fu l'interesse per le possibili relazioni tra il geomagnetismo e le scienze cosmiche. Allo scopo di indagare sull'argomento, furono studiate le relazioni che intercorrevano tra le variazioni del campo e la posizione della Luna (studi effettuati da Kreil tra il 1836-1839) e successivamente, nella seconda metà del secolo, <b>Giovanni Virginio Schiaparelli</b> (1835-1910), il successore di Carlini alla guida dell’Osservatorio milanese, tentò di approfondire la relazione tra il geomagnetismo e le macchie solari.<br>I dati di Milano venivano mensilmente spediti a <b>Rudolph Wolf</b> (1816-1893), direttore dell'Osservatorio Astronomico di Zurigo e i valori della declinazione furono pubblicati, dal 1836 al 1848, sul quotidiano <i>Gazzetta Privilegiata</i>. In un unico volume, <i>Primo Supplemento delle Effemeridi Astronomiche di Milano</i> nel 1836, furono pubblicati sia i risultati delle osservazioni che la traduzione dell'opera originale di Gauss, l'<i>Intensitas</i>, con l'aggiunta delle note esplicative di <b>Paolo Frisiani</b> senior (1797-1880). Fu descritto anche lo strumento che Gauss aveva descritto solo brevemente nella traduzione tedesca dell'<i>Intensitas</i> del 1833, aggiungendo le modalità di misura. Il volume apparve prima che fossero pubblicate le descrizioni più divulgative, curate dallo stesso Gauss nella sua rivista del 1837-1843 <i>Resultate aus den Beobachtungen des magnetischen Vereins, 6 voll</i>. (Gottingen, Leipzig: 1837- 1843). Nel 1839 fu pubblicato un Secondo Supplemento alle <i>Effemeridi di Milano</i> con il risultato di tre anni di osservazioni. <br>Fino al 1839 si compivano sei misurazioni giornaliere, ridotte a tre nel periodo tra 1839 – 1843 ed eseguite alle ore 8, 13 ,23, mentre nel 1843 furono stabilite quattro osservazioni giornaliere alle 8, 12 ,14 e 20. Questi orari erano gli stessi per tutti gli osservatori che partecipavano al progetto di Gauss. Oltre a ciò si era convenuto di eseguire, in determinati periodi dell’anno (si era scelto l’ultimo sabato di ogni secondo mese), osservazioni più frequenti, ogni 5 minuti per 24 ore. Nel 1840, aderendo alla proposta della <i>Royal Society</i> di Londra, fu fissato un giorno al mese. Data l’enorme mole di lavoro, più persone dovevano occuparsi di questo campo di ricerca: all’Osservatorio di Brera fu soprattutto <b>Carl Kriel</b>, allora allievo e in seguito direttore dell’Osservatorio di Praga, insieme a <b>Roberto Stambucchi</b>, <b>Giovanni Capelli</b> e <b>Carlo Della Vedova</b> che si occuparono di compiere tutte le osservazioni necessarie, e grazie al loro incessante lavoro Milano divenne un centro per quanti si interessavano agli studi di geomagnetismo.