CODICI *
ID SCHEDA
461
tipo di scheda
PST
livello di ricerca
C
CODICE UNIVOCO *
codice regione
15
Codice univoco locale
111
ente schedatore
OANA
ente competente
S174
RELAZIONI
codice scheda pregressa
n. 101, (M. Gargano, 2012)
RELAZIONI
codice scheda pregressa
n. 101, (M. Gargano, 2012)
OGGETTO *
OGGETTO *
definizione
Obiettivo fotografico
tipologia
Obiettivo
denominazione
Obiettivo fotografico di Meyer
ALTRA DEFINIZIONE OGGETTO
definizione
Photographic objective
tipologia
Objective
codice lingua
ENG
CATEGORIA
Categoria principale
Ottica
Altra categoria
Astronomia
LOCALIZZAZIONE *
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE*
stato
Italia
regione
Campania
provincia
NA
comune
Napoli
località
Capodimonte
COLLOCAZIONE SPECIFICA *
tipologia
Ente di ricerca
qualificazione
Osservatorio Astronomico
denominazione
Osservatorio Astronomico di Capodimonte
denominazione spazio viabilistico
salita Moiariello, 16
denominazione raccolta
MuSA - Museo degli Strumenti Astronomici
UBICAZIONE E DATI PATRIMONIALI
INVENTARIO
denominazione
Inventario moderno
data
30 giugno 1955
numero
2693
INVENTARIO
denominazione
Inventario corrente
data
1978
numero
5000
ALTRE LOCALIZZAZIONI
tipo di localizzazione
luogo di esecuzione/ fabbricazione
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA (*)
stato
Germania
altra ripartizione amministrativa o località estera
Görlitz
CRONOLOGIA *
CRONOLOGIA GENERICA *
fascia cronologica di riferimento
xx sec.
frazione cronologica
prima metà
CRONOLOGIA SPECIFICA *
da
1930
validità
ante
Datazione (OPAC)
ante 1930
motivazione cronologia
bibliografia
DEFINIZIONE CULTURALE
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Meyer, Hugo
tipo intestazione
P
forma per la visualizzazione
Hugo Meyer
ruolo
Costruttore
motivazione dell'attribuzione
firma
sigla per citazione
84
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Rudolph, Paul
tipo intestazione
P
forma per la visualizzazione
Paul Rudolph
ruolo
Costruttore
motivazione dell'attribuzione
firma
sigla per citazione
86
DATI TECNICI *
materia e tecnica
metallo, vetro, ottone
DATI ANALITICI
DESCRIZIONE (*)
oggetto
Obiettivo fotografico doppio, anastigmatico, simmetrico, a sei lenti.<br>E' costituito da tre parti: una centrale cilindrica contenente il diaframma a iride e due a questa collegata costituita ciascuna da due combinazioni uguali di tre lenti disposte simmetricamente di cui due incollate ed una spaziata. Il diaframma a iride è costituito da lamelle in metallo. La disposizione delle lamelle e quindi l'apertura del diaframma può essere modificata ruotando una ghiera concentrica alla sezione del cilindro. Sul cilindro sono indicate le aperture: da f4 a f36.
funzione
Produce immagini molto nitide sia nei ritratti che nei paesaggi.
ISCRIZIONI
classe di appartenenza
didascalica
tecnica di scrittura
Incisione
trascrizione
Plasmatlinse 1:8 F= 60 cm n° 215905
ISCRIZIONI
classe di appartenenza
copyright
tecnica di scrittura
Incisione
trascrizione
Hugo Meyer & Co.-Goerlitz n° 215905
ISCRIZIONI
classe di appartenenza
copyright
tecnica di scrittura
Incisione
trascrizione
Doppel-Plasmat 1:4 F=36 cm DRP Dr. Rudolph
CONSERVAZIONE *
STATO DI CONSERVAZIONE *
stato di conservazione
buono
RESTAURI E ANALISI
RESTAURI
note
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI *
ACQUISIZIONE
tipo acquisizione
acquisto
CONDIZIONE GIURIDICA *
indicazione generica
proprietà Ente pubblico non territoriale
indicazione specifica
Osservatorio Astronomico di Capodimonte
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FOTOGRAFIE *
citazione completa
www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00491
MOSTRE
specifiche
ACCESSO AI DATI *
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI *
profilo di accesso
1 (intera scheda visibile)
motivazione
dati pubblicabili
COMPILAZIONE *
COMPILAZIONE *
data
21/11/2012
nome compilatore
Mauro Gargano
referente scientifico
Mauro Gargano
funzionario responsabile
Mauro Gargano
ANNOTAZIONI
osservazioni
Gli obiettivi Plasmat di Rudolph nascevano dai modelli Dagor (Double Anastigmat Goerz) costituiti da due elementi di lenti uguali disposti uno di fronte all'altro. Ciascun elemento era costituito da tre lenti a menisco incollate di cui quella centrale positiva o negativa. Le tre lenti permettevano di lavorare con indici di rifrazione diversi, di correggere le aberrazioni sferiche, di appiattire il campo, di correggere le aberrazioni cromatiche. L'uso dei due elementi posti simmetricamente eliminavano le aberrazioni trasversali. Gli obiettivi Plasmat utilizzavano questa disposizione con la lente al centro positiva e con le due lenti più interne, di ciascun elemento, non incollate ma spaziate ovvero con un'intercapedine d'aria di froma convessa (Airspaced Dagor Type). Questo permetteva l'eliminazione delle zone di aberrazione sferica.