oggetto
Si tratta di un regolatore di precisione con pendolo compensato da un metro e sistema di scappamento libero di Sigmund Riefler. Lo strumento è ad alimentazione elettrica ed è custodito in cassa di metallo e vetro.<br>Il quadrante, argentato, possiede tre indici per la misura del tempo (ore, minuti, secondi). Il quadrante dei minuti è diviso in 60 intervalli, con indicazioni numeriche ogni 5, da 0 a 55 in numeri arabi; il quadrante dei secondi e delle ore sono disegnati e inscritti in quello dei minuti, rispettivamente nella parte superiore e inferiore. Il quadrante dei secondi è diviso in 60 parti, con indicazioni numeriche ogni 10, da 0 a 50 in numeri arabi; quello delle ore riporta 12 divisioni che corrispondono alle ore da 0 a XI (in numeri romani) oppure alle ore da 12 a 23 (in numeri arabi).<br>Normalmente negli orologi il pendolo è un organo sospeso ed oscillante separato dal movimento e comunicante con quest'ultimo tramite la forcella. Riefler, al fine di ridurre gli attriti e i contraccolpi, pensò di sospendere il pendolo direttamente all'ancora attraverso una sospensione a lamina metallica elastica la cui elasticità accumuli l'energia d'impulso necessaria al pendolo per perpetuare il suo moto. La parte attiva delle palette dell'ancora è formata da due sezioni diverse: una anteriore a sezione semicircolare (emicilindro), la cui superficie piana funge da piano di riposo, ed una posteriore a sezione circolare (cilindro), la cui superficie laterale funge da superficie d'impulso. <br>La ruota di scappamento, duplice, è formata da due ruote coassiali e tra di loro solidali: l'anteriore (a profilo di Graham) con denti sottili ed appuntiti le cui estremità si arrestano alternativamente sui piani di riposo dell'ancora, e la posteriore (ruota d'impulso) a denti di sega che costituisce una serie di piani inclinati, intercalati tra i denti della prima ruota, che generano la spinta d'impulso agendo sulla parte cilindrica delle palette. Tale spinta di verso contrario al moto del pendolo non si trasmette direttamente al pendolo, il quale continua praticamente indisturbato il suo moto sino al punto di equilibrio d'inerzia/gravità, ma viene accumulata dalla lamina di sospensione sotto forma di accresciuta flessione e restituita elasticamente in seguito.