osservazioni
<p>Lo sviluppo degli oscillatori elettronici controllati a quarzo prende l’avvio nella prima metà del XX secolo e sfrutta la <strong>piezoelettricità</strong> di alcuni cristalli, ossia l’attitudine a rispondere a una pressione con un potenziale elettrico, e viceversa a un potenziale elettrico con una deformazione del cristallo stesso. Oggi gli orologi al quarzo sono diffusi in ogni dispositivo elettronico. Negli anni si svilupparono oscillatori aventi caratteristiche di precisione e stabilità di marcia tali da affiancare e poi sostituire gli orologi meccanici nei laboratori e negli osservatori astronomici. Gli orologi atomici, invece, furono sviluppati a partire dal 1950 circa, grazie ai progressi della tecnologia dei <strong>maser</strong>. Si basano sull’eccitazione di una frequenza di risonanza in un gas ionizzato contenuto in un particolare tubo elettronico. Nel 1967 una particolare <strong>frequenza del cesio</strong> fu adottata per una nuova definizione del secondo, sancendo così di fatto in metrologia il passaggio dal tempo astronomico al tempo fisico. I primi campioni commerciali ebbero diffusione dai primi anni ’60. Oggi la <strong>Scala di Tempo Internazionale</strong> si basa su una rete di vari campioni atomici, conservati in condizioni adeguate presso numerosi laboratori e osservatori, tra cui quello di Cagliari. <br />
Entrambi furono utilizzati presso il Laboratorio di Tempo e Frequenza dell’Osservatorio di Cagliari dal 1975 fino al 1990 circa per la generazione della scala di tempo locale e per coadiuvare le osservazioni astronomiche. </p>