CODICI *
ID SCHEDA
5487
tipo di scheda
PST
livello di ricerca
C
CODICE UNIVOCO *
codice regione
20
ente schedatore
OACA
ente competente
OAC
ente proponente
INAF
RELAZIONI
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
5164
RELAZIONI
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
5164
OGGETTO *
OGGETTO *
definizione
Sismografo
tipologia
a pendoli orizzontali
denominazione
Sismometrografo Agamennone
ALTRA DEFINIZIONE OGGETTO
definizione
Horizontal pendulum seismograph
codice lingua
ENG
CATEGORIA
Categoria principale
Geofisica e oceanografia
Altra categoria
Meteorologia
Parole chiave
Terremoti
Parole chiave
sismologia
LOCALIZZAZIONE *
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE*
stato
Italia
regione
Sardegna
provincia
CA
comune
Cagliari
località
Selargius
COLLOCAZIONE SPECIFICA *
tipologia
Ente di ricerca
qualificazione
Osservatorio Astronomico
denominazione
Osservatorio Astronomico di Cagliari
denominazione spazio viabilistico
Via della Scienza 5
denominazione raccolta
Museo dell'Osservatorio di Cagliari
CRONOLOGIA *
CRONOLOGIA GENERICA *
fascia cronologica di riferimento
XX
frazione cronologica
primo quarto
CRONOLOGIA SPECIFICA *
da
1924
validità
ca.
altra forma di datazione
1924
motivazione cronologia
documentazione
DEFINIZIONE CULTURALE
COMMITTENZA
nome
Peisino, Giovanni
fonte
Documentazione
NOMI CORRELATI
nome scelto
G. Peisino
sigla per citazione
431
DATI TECNICI *
materia e tecnica
Ferro - bachelite
MISURE *
unità
cm
altezza
130
larghezza
110
lunghezza
112
DATI ANALITICI
DESCRIZIONE (*)
oggetto
<p>Il <em>sismometrografo Agamennone</em>&nbsp;&egrave; un sismografo a pendoli orizzontali. Un tamburo rotante accoglie una striscia di carta affumicata destinata a registrare le oscillazioni di due punte di vetro. Le vibrazioni della crosta terrestre vengono rivelate dalle masse dei pendoli e, opportunamente amplificate da apposite leve si trasformano in oscillazioni dei pennini con conseguente registrazione sulla carta. Al sismografo era accoppiato il cronometro Dent che, attraverso un apposito rel&egrave;, all&rsquo;inizio di ogni minuto, deviava un&rsquo;altra punta scrivente, imprimendo cos&igrave; una marca temporale.&nbsp;</p>
funzione
<p>Lo strumento fu montato apresso la Stazione Astronomica di Carloforte per la registrazione di telesismi pi&ugrave; o meno intensi il cui epicentro si trovava a distanze inferiori a 5000 Km.</p>
CONSERVAZIONE *
STATO DI CONSERVAZIONE *
riferimento alla parte
Intero strumento
data
2015
stato di conservazione
cattivo
indicazioni specifiche
Al momento lo strumento risulta completamente smontato ed è in fase di restuaro.
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI *
ACQUISIZIONE
tipo acquisizione
acquisto
nome
Stazione Astronomica di Carloforte
data acquisizione
giugno 1927
luogo acquisizione
Carloforte
CONDIZIONE GIURIDICA *
indicazione generica
proprietà Ente pubblico non territoriale
indicazione specifica
Proprietà Osservatorio Astronomico di Cagliari
indirizzo
Via della Scienza 5, Selargius, Cagliari
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FOTOGRAFIE *
citazione completa
G. Peisino, <i>relazione sulle Attività della R. Stazione Astronomica di Carloforte nell'anno 1927</i>, 1928
citazione completa
P. Calledda, <i>La Stazione Astronomica di Carloforte, immagini e strumentazione storica</i>, 2000
ACCESSO AI DATI *
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI *
profilo di accesso
1 (intera scheda visibile)
motivazione
dati pubblicabili
COMPILAZIONE *
COMPILAZIONE *
data
2015
nome compilatore
Calledda, Peppino
referente scientifico
Calledda, Peppino
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE
data registrazione
1993
nome revisore
Calledda, Peppino
ente
Osservatorio Astronomico di Cagliari
AGGIORNAMENTO-REVISIONE
data
2020
nome revisore
Federico Di Giacomo
ente
INAF - Osservatorio Astronomico di Padova
ANNOTAZIONI
osservazioni
<p>Nei primi anni del novecento la <strong>Stazione Astronomica di Carloforte</strong> fu dotata di un sismografo, utile per controllare la stabilità della installazione osservativa. Venne installato un primo strumento, un microsismografo Vicentini, di cui resta qualche striscia di registrazione, che cessò di funzionare per un guasto nel 1923 e nel 1927 venne sostituito da uno strumento di grande precisione e sensibilit&agrave;: il <strong>Sismometrografo Agamennone</strong>. Lo strumento venne utilizzato per la registrazione di telesismi pi&ugrave; o meno intensi il cui epicentro si trovava a distanze fino a 5000 Km. Nei vari decenni di funzionamento le registrazioni dovute a fenomeni vicini furono pochissime, ove si eccettuino i terremoti molto intensi, in Bulgaria nell&rsquo;aprile del 1928, il cui epicentro dista da Carloforte circa 1500 km.&nbsp;<br /> riguardo questo strumento e la sua instalazione presso la staizone carlofortina esiste una ricca documentazione storica sulle vicende che accompagnarono la cessione e l&rsquo;installazione dello strumento. In una relazione sull&rsquo;attivit&agrave; della Stazione per il 1927, a cura dell&rsquo;allora direttore <strong>Giovanni Peisino</strong> si legge che lo strumento arrivò a destinazione con numerose parti rotte a causa del trasporto, e ci vollero dei mesi e la dedizione del personale per rimetterlo perfettamente in funzione, con l&rsquo;aiuto di officine locali.&nbsp;<br /> &ldquo;<em>Disgraziatamente il sismografo (giunto a Carloforte nel Giugno 1927) sofferse tali avarie nel viaggio di trasporto che si dovette, all&rsquo;atto della consegna fra i due consegnatari Dott. Cecchini - Peisino, avvenute il giorno 17 Agosto 1927, constatare la rottura di parecchie parti essenziali dell&rsquo;istrumento. Per non sottoporre l&rsquo;instrumento ad un nuovo e costoso viaggio provvedemmo, in parte con i nostri mezzi ed in parte con l&rsquo;opera delle officine locali alla riparazione che riusc&igrave; benissimo e confortante fu l&rsquo;esito del lungo e minuzioso lavoro, dimostrato da recenti registrazioni (6 Gennaio) di movimenti tellurici lontani. Gli orologi hanno tenuto i loro andamenti normali tranne il Dent a tempo medio il cui andamento di circa 20 secondi &egrave; stato da noi ridotto a 1,5 secondi diurni. Ci &egrave; doveroso e grato porgere qui i nostri pi&ugrave; vivi ringraziamenti all&rsquo;On. Ministero della Pubblica Istruzione che ha concesso a questa Stazione l&rsquo;autorizzazione ed il contributo di lire 2000 per l&rsquo;acquisto di una macchina calcolatrice, colla quale si possono eseguire con pi&ugrave; sicurezza i vari calcoli e controlli inerenti al servizio astronomico e meteorologico e colla quale gli astronomi potranno compiere lavori, nei periodi di tempo lasciati liberi dalle mansioni per cui sono chiamati a Carloforte</em>.&quot;&nbsp;<br /> Nella successiva relazione del 25 Aprile 1929, per il nuovo servizio sismico presso la <strong>R. Stazione Astronomica di Carloforte</strong>, G. Peisino scriveva: &ldquo;<em>Le registrazioni dello strumento sono dovute, a Carloforte, quasi tutte a telesismi pi&ugrave; o meno intensi il cui epicentro si trovava a distanze mai inferiori ai 5000 Km. Pochissime furono le registrazioni dovute a fenomeni vicini, ove si eccettuino i terremoti molto intensi, come i due distruttori in Bulgaria del 14 e del 18 aprile 1928 il cui epicentro dista da Carloforte di circa 1500 Km, e che vennero ampiamente registrate a Carloforte. Cos&igrave; pure lievissimi o addirittura mancanti furono le registrazioni dovute alle recenti perturbazioni sismiche della Regione ferrarese e bolognese. Ci&ograve; porterebbe a concludere nella conferma di quanto il Prof. Favaro diceva nella relazione da lui fatta nel servizio sismico di Carloforte nel decennio 1900-09, circa la refrattariet&agrave; alle onde sismiche dei mezzi che separano l&rsquo;Isola di S.Pietro dai continenti. Il sismometrografo Agamennone &egrave; in ogni modo assai sensibile e sebbene costruito essenzialmente per la registrazione dei terremoti vicini, l&rsquo;esperienza dimostra che esso serve benissimo anche per la registrazione dei terremoti lontani o remoti.</em>&rdquo;<br /> A partire dal gennaio 1929 i&nbsp;dati osservativi venivano inviati all&rsquo;<strong>Ufficio Centrale di Meteorologia Geofisica</strong> e, in seguito anche al <strong>Bollettino dell&rsquo;Unione Geofisica Internazionale</strong> di Strasburgo.</p>