osservazioni
Durante la prima metà dell'Ottocento <b>sir Charles Wheatstone</b> realizza i primi esperimenti stereoscopici con coppie di disegni affiancati così da poter riprodurre due immagini leggermente differenti come quelle percepite dall'occhio umano. Per la visualizzazione di questi primi disegni "stereografici" utilizza un sistema di specchi e prismi che propone di chiamare Stereoscope ("Stereoscopio"). L'invenzione dello stereoscopio a specchi di Wheatstone risale al 1832 ma la brevetterà solamente nel 1838.<br>Nel 1838 Wheatstone presenta il primo stereoscopio così realizzato alla <i>Royal Society</i> di Londra. Lo stereoscopio di Wheatstone non riscontra però un grande successo, poiché complesso e ingombrante, si dovrà infatti attendere il 1849 quando <b>sir David Brewster</b>, che aveva già brevettato il caleidoscopio, realizza un più leggero e maneggevole stereoscopio: si tratta di un "binocolino" dotato di lenti attraverso cui guardare una coppia di fotografie, realizzate con una fotocamera binoculare, poste all'altra estremità dell'apparecchio.<br>Nel 1858 lo stereoscopio di Brewster viene presentato all'Esposizione Universale di Londra, suscitando l'interesse della regina Vittoria che ne volle subito uno per sé.<br>Visto l'enorme interesse verso l'oggetto, dapprima la ditta parigina Duboscq & Soleil, poi svariate altre ditte, soprattutto inglesi, francesi e americane, produrranno in serie lo stereoscopio Brewster, che diviene in breve un enorme successo presso la borghesia europea e americana. Negli Stati Uniti <b>Oliver Wendell Holmes</b> realizza infatti una versione più economica dello stereoscopio di Brewster, costituito da una sorta di "mascherina" dotata di lenti, montata su un'asta alla cui estremità opposta si trova l'alloggiamento per gli stereogrammi. Questo tipo di stereoscopio, rispetto a quello di Brewster, presenta, oltre ad una maggiore economicità, anche il vantaggio di essere più luminoso e leggero.