CODICI *
ID SCHEDA
4170
tipo di scheda
PST
livello di ricerca
P
CODICE UNIVOCO *
codice regione
09
Codice univoco locale
1
ente schedatore
OAA
ente competente
S17
RELAZIONI
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
193
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
223
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
335
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
189
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
190
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
856
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
342
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
2638
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
899
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
1235
codice scheda pregressa
<p>n. 1 (Ricognizione S. Bianchi, 2011-)</p>
RELAZIONI
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
193
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
223
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
335
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
189
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
PST
codice bene
190
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
856
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
342
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
2638
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
899
RELAZIONI DIRETTE
tipo scheda
AST
codice bene
1235
codice scheda pregressa
<p>n. 1 (Ricognizione S. Bianchi, 2011-)</p>
OGGETTO *
OGGETTO *
definizione
Telescopio
tipologia
rifrattore equatoriale
denominazione
Telescopio equatoriale Amici
ALTRA DEFINIZIONE OGGETTO
definizione
Telescope
tipologia
Refracting Equatorial
codice lingua
ENG
CATEGORIA
Categoria principale
Astronomia
LOCALIZZAZIONE *
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE*
stato
Italia
regione
Toscana
provincia
FI
comune
Firenze
località
Arcetri
COLLOCAZIONE SPECIFICA *
tipologia
Ente di ricerca
qualificazione
Osservatorio Astronomico
denominazione
Osservatorio Astrofisico di Arcetri
denominazione spazio viabilistico
Largo E. Fermi, 5
specifiche
Padiglione Amici
UBICAZIONE E DATI PATRIMONIALI
INVENTARIO
denominazione
Inventario Strumenti 1975
data
1975
collocazione
ASOAA
numero
1
CRONOLOGIA *
CRONOLOGIA GENERICA *
fascia cronologica di riferimento
XIX sec.
frazione cronologica
seconda metà
CRONOLOGIA SPECIFICA *
da
1866
a
1925
Datazione (OPAC)
1866 - 1925
motivazione cronologia
analisi storica
motivazione cronologia
fonte archivistica
motivazione cronologia
documentazione
DEFINIZIONE CULTURALE
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Fonderia Benini del Pignone
ruolo
Costruttore basamento
motivazione dell'attribuzione
documentazione
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Mioni, Sante
tipo intestazione
P
forma per la visualizzazione
Sante Mioni
ruolo
Tubo e montatura
dati anagrafici/periodo di attività
1863 - 1928
motivazione dell'attribuzione
dati epigrafici
motivazione dell'attribuzione
bibliografia
sigla per citazione
213
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Zeiss, Carl
tipo intestazione
P
forma per la visualizzazione
Carl Zeiss
ruolo
Ottiche
dati anagrafici/periodo di attività
1816 - 1888
motivazione dell'attribuzione
dati epigrafici
motivazione dell'attribuzione
bibliografia
sigla per citazione
60
AUTORE/RESPONSABILITA' (*)
nome scelto
Amici, Giovan Battista
tipo intestazione
P
forma per la visualizzazione
Giovan Battista Amici
dati anagrafici/periodo di attività
1786 - 1863
riferimento all'autore
bottega
sigla per citazione
177
DATI TECNICI *
materia e tecnica
ottone - ghisa - vetro
MISURE *
unità
cm
specifiche
Obbiettivo: apertura 36 cm; distanza focale: 540 cm
DATI ANALITICI
DESCRIZIONE (*)
oggetto
<p>Telescopio equatoriale Amici con montatura equatoriale (realizzata dalla Societ&agrave;&nbsp;Veneta per Imprese e Costruzioni Pubbliche-Officina dell&#39;Osservatorio di Padova) sorretta da un basamento in ghisa (realizzato dalla Fonderia Benini del Pignone di Firenze). L&#39;obbiettivo del telescopio ha apertura 36 cm e lunghezza focale 5.40 m. Lo strumento &egrave; corredato di un sistema a&nbsp;moto orario realizzato nel 2017 ed altri accessori moderni.</p>
funzione
<p>Questo strumento &egrave; stato utilizzato per varie osservazioni astronomiche: misure micrometriche di stelle doppie, osservazioni di comete e pianetini, osservazioni di protuberanze solari.&nbsp;Ad oggi &egrave; in uso per attivit&agrave; di didattica e divulgazione</p>
ISCRIZIONI
tecnica di scrittura
Incisione
posizione
fuocheggiatore
trascrizione
<p>Societa&#39; Veneta per Imprese e Costruzioni Pubbliche-Officina dell&#39; Osservatorio di Padova</p>
ISCRIZIONI
classe di appartenenza
commemorativa
tecnica di scrittura
In rilievo
posizione
basamento
trascrizione
<p>MDCCCLXVI</p>
ISCRIZIONI
classe di appartenenza
commerciale
posizione
anello obiettivo (visibile solo smontandolo)
trascrizione
Carl Zeiss, Jena Nr. 13428 E f =539cm
CONSERVAZIONE *
STATO DI CONSERVAZIONE *
stato di conservazione
ottimo
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI *
CONDIZIONE GIURIDICA *
indicazione generica
proprietà Ente pubblico non territoriale
indicazione specifica
INAF - Osservatorio Astrofisico di Arcetri
indirizzo
Largo E Fermi, 50125 Firenze
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FOTOGRAFIE *
citazione completa
A. Abetti, L'Equatoriale di Arcetri, Pubblicazioni del R. Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento in Firenze, Osservatorio di Arcetri, N. 1, Firenze, Carnesecchi, 1896.
citazione completa
Osservazioni e Memorie del R. Osservatorio Astrofisico di Arcetri, n. 43, 1926, Premessa di G. Abetti.
ACCESSO AI DATI *
SPECIFICHE DI ACCESSO AI DATI *
profilo di accesso
1 (intera scheda visibile)
motivazione
dati pubblicabili
COMPILAZIONE *
COMPILAZIONE *
data
2014
nome compilatore
Bianchi, Simone
referente scientifico
Bianchi, Simone
funzionario responsabile
Bianchi, Simone
AGGIORNAMENTO-REVISIONE
data
2021
nome revisore
Federico Di Giacomo
ente
INAF - Osservatorio Astronomico di Padova
ANNOTAZIONI
osservazioni
<p>Nel 1831 l&#39;ottico modenese&nbsp;<strong><a href="https://www.beniculturali.inaf.it/sicap/ShowDialog.aspx?WEB=INAFS&amp;Title=ADETAILTITLE&amp;tbl=L&amp;tsk=AUT&amp;ID=177&amp;Opac=DEFAULT">Giovanni Battista Amici</a></strong>&nbsp;venne chiamato dal Granduca Leopoldo II a ricoprire la cattedra di Astronomia e a dirigere la &quot;<em>Specola</em>&quot; di Firenze annessa al Reale Museo di Fisica e di Storia Naturale. Il neo direttore si adoper&ograve; fin da subito per ottenere i fondi necessari per la costruzione di uno strumento adeguato alle esigenze dell&#39;epoca, di cui l&#39;Osservatorio fiorentino era privo. Alla Terza Riunione degli scienziati italiani, tenutasi a Firenze nel 1841, Amici present&ograve; un <a href="https://www.beniculturali.inaf.it/opac/musei/patrimonio-scientifico-tecnologico/obiettivo-amici-i">obbiettivo</a> di 28 cm di apertura e 5.3 m di focale. Questo doppietto acromatico, composto di una lente di vetro&nbsp;crown&nbsp;e una di&nbsp;flint&nbsp;prodotte dalla fabbrica <strong>Guinand</strong> di Parigi, era stato lavorato nell&#39;officina del Museo dal meccanico <strong>Toussaint</strong> su indicazioni dell&#39;Amici stesso.</p> <p>Dotato di questo obbiettivo, il&nbsp;<em>gran rifrattore del Prof. Amici</em>&nbsp;rimase per 40 anni il telescopio rifrattore di pi&ugrave; grande apertura in Italia. Le prime osservazioni documentate con lo strumento risalgono al 1854 quando il giovane aiutante di Amici, <strong>Giovan Battista Donati</strong>, inizi&ograve; ad usarlo per l&#39;osservazione di comete ed asteroidi. Tuttavia il telescopio non era dotato di una montatura equatoriale e veniva utilizzato con molta fatica sulla terrazza della Specola. Nel 1857 Donati scriveva: &quot;<em>L&rsquo;obiettivo di questo cannocchiale [&hellip;] sarebbe preziosissimo per le osservazioni astronomiche, se, stante la sua montatura tuttora provvisoria, non si dovesse lottare colla difficolt&agrave; di muoverlo convenientemente</em>&quot;.</p> <p>Dopo essere diventato&nbsp;direttore della Specola del Museo di Firenze alla fine del 1859, Donati riusc&igrave; ad ottenere che il Parlamento italiano approvasse&nbsp;un finanziamento di 44000 lire per fornire al telescopio Amici una <strong>montatura equatoriale con moto orario e circoli graduati</strong>, e una <strong>cupola mobile</strong>. A riferire sulla proposta in Senato fu <strong>Carlo Matteucci</strong>, insigne fisico e patriota che era stato professore di Donati all&rsquo;Universit&agrave; di Pisa. Matteucci, memore degli sforzi che aveva affrontato come ministro della Pubblica Istruzione per alcuni mesi nel 1862, per tentare di razionalizzare gli istituti preunitari e in particolare le universit&agrave; e gli osservatori, ammon&igrave; &quot;<em>l&rsquo;Italia non ha e non potr&agrave; aver mai i mezzi necessari per mantenere in giusto credito i dieci o dodici osservatorii che ora vi sono</em>&quot;; ma per l&rsquo;Osservatorio di Firenze, dotato di un importante telescopio e collegato ad un istituto di ricerca, il Museo, &quot;<em>destinato a divenire il centro principale delle scienze fisiche e naturali in Italia, si verificano appunto tutte quelle condizioni per le quali lo Stato deve fare gli sforzi necessarii per conservarlo ed accrescerlo</em>&rdquo;. Approvato da entrambi i rami del Parlamento, il progetto fu convertito in legge il <strong>21 febbraio 1864</strong>.</p> <p>Il Ministero della Pubblica Istruzione permise che la montatura fosse eseguita &ldquo;<em>ad economia</em>&rdquo;, sotto la direzione di Donati. Gi&agrave; dall&rsquo;inizio del 1864 l&rsquo;astronomo si stava adoperando per realizzare un&rsquo;officina per la costruzione di strumenti ottici e di precisione, che sopperisse al vuoto lasciato da Amici, morto nel 1863. Il progetto trov&ograve; maggiore forza nell&rsquo;opportunit&agrave; di poter realizzare la montatura per il telescopio a Firenze. Nei due anni successivi numerosi pagamenti per la montatura furono fatti al meccanico <strong>Giuseppe Poggiali</strong>, direttore dell&rsquo;Officina che istitu&igrave; insieme a Donati stesso, e che poi divent&ograve; l&#39;<a href="https://www.beniculturali.inaf.it/sicap/ShowDialog.aspx?WEB=INAFS&amp;Title=ADETAILTITLE&amp;tbl=L&amp;tsk=AUT&amp;ID=87&amp;Opac=DEFAULT"><strong>Officina Galileo</strong></a>. La cupola, in legno con armatura di metallo, e la montatura equatoriale, vennero&nbsp;costruite&nbsp;dalle <strong>fonderie del Pignone</strong>. Montatura e cupola non erano adatte per essere installate nella vecchia Specola, ed infatti Donati stava gi&agrave; progettando di spostare l&#39;Osservatorio sulla collina di Arcetri, in un edificio appositamente costruito.</p> <p>La cupola fu montata ad Arcetri prima ancora che l&#39;edificio fosse costruito, ed il telescopio fu presentato ad un consesso di scienziati italiani e stranieri nel 1869; nel 1872 fu finalmente posto sull&#39;edificio principale dell&#39;Osservatorio di Arcetri. Purtroppo, Donati mor&igrave; nel 1873 prima che il telescopio fosse completato. Il tedesco <a href="https://www.beniculturali.inaf.it/opac/astronomi/342"><strong>Wilhelm Tempel</strong></a>, astronomo ad Arcetri dal 1875, utilizzo il nuovo telescopio senza moto orario e cerchi graduati per le coordinate. Nonostante le avversit&agrave; l&rsquo;astronomo tedesco riusci a scoprire circa 100 galassie, poi incluse nel <strong>New General Catalogue</strong> di Dreyer, realizzando, tra le altre cose,&nbsp;pregevoli disegni di nebulose. Oltre a ci&ograve;, grazie al telescopio Amici Tempel scopr&igrave; anche la <strong>cometa C/1877 T1</strong>.</p> <p>Il Telescopio Amici&nbsp;fu poi smontato alla fine del 1887, in previsione di lavori di ristrutturazione dell&#39;Osservatorio. Il nuovo direttore <a href="https://www.beniculturali.inaf.it/opac/astronomi/antonio-abetti"><strong>Antonio Abetti</strong></a> scrisse: &quot;<em>nel 1894, poco dopo la mia nomina a Direttore di questo Osservatorio, nel prendere in consegna lo stabilimento e le sue appartenenze, trovai il grande Equatoriale di Amici smontato del suo piedistallo, e ricoverato, con altri strumenti, in un locale lontano dall&#39;Osservatorio, dove era stato collocato da Tempel, per sottrarlo da qualsiasi danno che avesse potuto recargli lo stato allora rovinoso dell&#39;Osservatorio</em>&quot;. Antonio Abetti fece ricostruire la montatura dall&#39;<strong>Officina dell&#39;Osservatorio di Padova</strong>, e dot&ograve; il telescopio di un tubo in metallo di maggior diametro, in previsione di riuscire ad ottenere un obbiettivo di maggior apertura.</p> <p>Il telescopio, cos&igrave; ristrutturato, fu intensamente usato per misure micrometriche di stelle doppie e osservazioni di comete e pianetini. Nel 1921, <a href="https://www.beniculturali.inaf.it/opac/astronomi/giorgio-abetti"><strong>Giorgio Abetti</strong></a>, succeduto al padre nella direzione dell&#39;Osservatorio, cominci&ograve; ad usare il telescopio anche per studi solari. Il vecchio obbiettivo Amici venne sostituito nel 1925 da un pi&ugrave; moderno obbiettivo <strong>Zeiss</strong> di 36 cm di diametro e focale leggermente maggiore. Nel 1959, in seguito alla ristrutturazione edilizia dell&#39;Osservatorio voluta da <strong>Guglielmo Righini</strong>, il telescopio fu spostato dalla sua posizione originale, nella cupola centrale dell&#39;Osservatorio, al <em>padiglione Amici</em> che lo ospita attualmente. Oggi il telescopio viene usato per mostrare il cielo al pubblico.</p>