FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
denominazione
Attività scientifica. Strumenti
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte
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Bemporad, Azeglio, <i>Cenno storico sull'attività dell'Istituto nel primo secolo di vita</i>, Napoli, Tipografia Contessa, 1929, pp.6-7,12
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Carnera, Luigi, <i>Eclissi totale di luna dell'8 gennaio 1936. Osservazioni fatte nel R. Osservatorio Astronomico di Capodimonte</i>, in: <i>Rendiconti della R. Accademia delle scienze fisiche e matematiche</i>, 1936, s. 4, vol. 6, pp.7-9
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Carnera, Luigi, <i>La Specola di Capodimonte nell'anno 1934</i>, in: <i>Calendario del R. Osservatorio Astronomico di Napoli</i>, 1934, p.91
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<i>La Collina di Urania</i>, a cura di M. Rigutti, Napoli, Elio de Rosa, 1992, n. 15
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Contarino, Francesco, <i>Cenno storico del R. osservatorio di Capodimonte in Napoli</i>, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1900, pp.9-10,13
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de Gasparis, Annibale, <i>Sullo stato del R. Osservatorio di Capodimonte e sui lavori in esso eseguiti dal 1819 al 1883</i>, Napoli, Tipografia dell'Accademia Reale delle Scienze, 1884, p.8,10
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Fergola, Emanuele, <i>Determinazione degli errori costanti dell'equatoriale di Merz esistente nella R. Specola di Napoli</i>, in: <i>Rendiconti della R. Accademia delle scienze fisiche e matematiche di Napoli</i>, 1865, f. 4, pp.3-4
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<i>L'eclisse totale di Sole del 1870 in Sicilia</i>, a cura di Ileana Chinnici, Palermo, INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo G. S. Vaiana, 2008
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Fergola, Emanuele, <i>R. Osservatorio astronomico di Napoli</i>, in: <i>Monografie delle Università e degli Istituti Superiori</i>, Roma, Tipografia operaia romana cooperativa, 1911-1913, 2 voll., II, pp.581-610
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Nicolini, Tito, <i>Il Reale Osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli</i>, in: <i>Coelum</i>, vol. 10, 1940, pp.139-140
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Palmieri, Luigi, Fergola, Emanuele, de Gasparis, Annibale, <i>Rapporto sulle osservazioni spettroscopiche fatte dal professore Arminio Nobile in occasione delll'eclisse totale di Sole del dicembre 1870</i>, in: <i>Rendiconto della R. Accademia delle scienze fisiche e matematiche di Napoli</i>, 1871, f. 2
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Gargano, Mauro, <i>On the Collection of Merz Instruments at the Naples Observatory</i>, in: <i>Merz Telescopes</i>, a cura di Ileana Chinnici, Cham: Springer, 2017, pp. 115-136
MOSTRE
luogo, sede espositiva, data
Napoli, Osservatorio Astronomico di Capodimonte, 21 marzo-21 giugno 2016
ANNOTAZIONI
osservazioni
<p>Questo telescopio fu acquistato nel 1862 da Ernesto Capocci, reintegrato nella funzione di direttore dell'Osservatorio di Napoli da Garibaldi, con fondi ottenuti dal ministro della Pubblica Istruzione, Francesco de Sanctis.<br />
Lo strumento giunse a Napoli nel novembre 1863 e Annibale de Gasparis, succeduto a Capocci nella direzione della specola, fece montare, tra il 1864 e il 1865, il nuovo strumento, <em>... che nonostante la celebrità dell'Autore, non si è trovato all'altezza della sua fama</em>, al posto del Fraunhofer nella cupola orientale sulla stessa base, <em>... un piede di legno che posa di­rettamente sul pavimento della stanza ...</em>, opportunamente modificata ad opera del meccanico Gennaro Cafaro.<br />
Il telescopio, insieme al cercatore Fraunhofer di 6 cm e ad uno spettroscopio, fu trasportato in Sicilia a Terranova, l'odierna Gela, in occasione dell'eclisse di Sole del 22 dicembre 1870. Arminio Nobile assistito da <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Witting">Augusto Witting</a>, sottotenente di vascello del piroscafo <em>Plebiscito</em>, e da Floriano Cortese (1837-191.), custode dell'Osservatorio, si occupò di compiere osservazioni spettroscopiche della corona solare.<br />
Come strumenti ausiliari, nel 1870 fu acquistato uno spettrosco­pio di Merz a visione diretta con doppia batteria di 5 prismi e, nel 1875 fu adattato, ad opera di Giuseppe Spano, il micrometro di posizione di Gambey. Nella Torretta fu posizionato <em>... un'orologio di Le Roy a pendolo senza compensazione con iscappamento a regresso ...</em>.<br />
Nel 1892 il telescopio fu smontato per far posto allo strumento zenitale di Wanshaff, fatto acquistare da Emanuele Fergola.<br />
Nel 1921, l'equatoriale, <em>... che giaceva inoperoso...</em>, fu concesso da Azeglio Bemporad in prestito, per mezzo della Regia scuola di ceramica in Faenza, a Giovan Battista Lacchini per il suo osservatorio privato, <em>Urania Lamonia</em>.<br />
Il telescopio, che <em>... lasciava molto a desiderare volendolo usare per osservazioni fotometriche di stelle variabili</em>, fu trasformato e corredato di oculari, micrometri e spettroscopi per eseguire una serie di osservazioni di stelle variabili. Nel decennio 1923-1932, insieme ai suoi assistenti: Ancarani, Benini e Gallanti, Lacchini produsse oltre 10000 osservazioni di circa 200 stelle variabili, <em>.... non volendo interrompere quella serie di osservazioni, che da 22 anni ho intrapreso</em>.<br />
Nel 1933 il direttore Luigi Carnera chiede che al <em>... più presto possibile abbia ad esser restituito franco di spese lo strumento avuto a prestito, avendone noi assoluto bisogno per i nostri lavori.</em> Con l'intervento del Ministero dell'Educazione Nazionale, il telescopio ritorna a Napoli nel settembre del 1934.<br />
Rientrato a Napoli, il telescopio fu <em>... aggiunto al cannocchiale antico di Dollond</em>, per rendere lo strumento utile per lavori astrofotografici.<br />
Nel gennaio 1936, con l'equatoriale di Merz fu osservata l'eclisse totale di Luna.<br />
Infine il telescopio fu montato nella cupola nord, applicandogli anche un motore elettrico per il movimento orario.</p>