osservazioni
<p>Questo teodolite si discosta in certo qual modo da tutti gli altri posseduti dall’<strong>Osservatorio di Torino</strong> poiché, diversamente dagli alti strumenti appartenetti alla famiglia dei teodoliti che sono tutti di costruzione tedesca o inglese, questo reca, su una delle razze dell’alidada, la firma del costruttore torinese <strong>Carlo Barbanti</strong><em>.</em> Nella prima parte del XIX secolo la costruzione di un teodolite da parte di un italiano era cosa assai rara in quanto astronomi e geodeti, cioè le persone che usavano questi strumenti, avevano in genere poi poca fiducia negli artefici italiani, e si potrebbero citare numerosi passi in proposito, e preferivano acquistare questi strumenti dai costruttori stranieri, soprattutto tedeschi, assai più reputati.<br />
Ad ogni modo questo teodolite appare oggi ben costruito, anche se in passato aveva subito numerose traversie. Era stato quasi interamente scomposto, e varie parti, ad esempio la livella principale, il treppiede ed il cannocchiale di spia erano stati utilizzati per altre applicazioni. Nonostante ciò, oggi il riassemblaggio dello strumento è quasi completo anche se alcune parti minori sono tuttora mancanti.</p>