DATI ANALITICI
DESCRIZIONE (*)
oggetto
Ciascun termometro è montato su di una piastra di ottone forata alle estremità. Ognuno è marcato rispettivamente con A1,A2,B1, B2, B3. In corrispondenza del bulbo la piastra presenta una fessura longitudinale per mettere in contatto termico il bulbo col mercurio con il metallo del Cerchio; il bulbo è protetto da un involucro in noce, bombato. Le scale sono in gradi Fahrenheit, con numerazione ogni 10:<br>A1: scala da -3° a 181°F<br>A2: scala da -18° a 192° F<br>B1: scala da -10° a 175°F<br>B2: scala da 0° a 195°F<br>B3: scala da +25° a 165° F
funzione
Questi termometri avevano lo scopo di permettere la correzione delle misure errate a causa della ineguale dilatazione ed espansione del metallo del Cerchio (la parte esposta all'aria aperta si espande meno di quella che ne è più distante)
modalità d'uso
I termometri disposti lungo la circonferenza, ad una distanza di 15 gradi l’uno dall'altro, mostravano tale effetto e permettevano di correggere le misure compilando un'apposita tabella
ISCRIZIONI
classe di appartenenza
di titolazione
posizione
Sulla parte superiore della piastra di ottone
trascrizione
DRECHSLER<br>PALERMO
Specifiche sulle relazioni
I termometri sono degli accessori del Cerchio di Ramsden
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
L'idea di fornire in Cerchio dei sei termometri fu, in origine, di Padre Piazzi che suggerì tale soluzione allo stesso Ramsden durante la costruzione dello strumento. Ramsden convenne con Piazzi sull'utilità di questi accessori ma, alla fine, non li realizzò. Niccolò Cacciatore, riprendendo il suggerimento di Piazzi, nel 1824 fece costruire i sei piccoli termometri e li fece applicare alla scala circolare del Cerchio, da cui sono stati smontati probabilmente negli anni Cinquanta di questo secolo. Dei sei originari, ne sono sopravvissuti solo 5: manca il termometro A3