Guido Horn d'Arturo

DataTrieste, 13 febbraio 1879 - Bologna, 1 aprile 1967
Nome completoHorn d'Arturo, Guido
Guido Horn nacque nello stesso anno di Albert Einstein da una famiglia ebrea. Crebbe presso il nonno Raffaele Sabato Melli, rabbino della città. L'ambiente culturale mitteleuropeo di Trieste contribuì alla definizione della personalità di Guido Horn.
Insieme a suo fratello Arrigo studiò prima a Graz e poi a Vienna dove si laureò nel 1902 con una tesi sulle orbite cometarie. Nel 1903 divenne assistente dell'I.R. Osservatorio marittimo di Trieste dove si occupò anche di meteorologia. Nel luglio 1907 giunse all'Osservatorio astrofisico di Catania tornando a studiare le comete nonché compiendo osservazioni solari e di stelle variabili.
Nel maggio 1910 divenne astronomo aggiunto all'Osservatorio di Torino dove iniziò a occuparsi anche di divulgazione scientifica. L'anno successivo si trasferì a Bologna presso l'Osservatorio astronomico dell'Università.
Con lo scoppio della prima Guerra Mondiale decise di arruolarsi nell'esercito italiano combattendo sul Carso. Per evitare la condanna a morte per tradimento dell'aquila asburgica, cambiò il suo cognome in D'Arturo, in omaggio al padre.
Nel 1920 fu astronomo a Roma, ma con la morte di Michele Rajna, nel 1921, fu nominato direttore della Specola felsinea.
Rinnovò la strumentazione astronomica dell'Osservatorio, inaugurando il 15 novembre 1936, a Loiano, sull'Appennino bolognese, una moderna stazione osservativa, dotata di un telescopio Zeiss da 60 cm di diametro.
Realizzò i telescopi a tasselli, ovvero la costruzione di superfici ottiche riflettenti di grandi dimensioni, mediante la combinazione di un insieme di piccoli specchi esagonali, , progenitore dei moderni telescopi "multi-mirror". Il progetto, nato nel 1932, diede vita a un primo prototipo, da 1 m di diametro, successivamente potenziato e migliorato, fino a realizzare nella Torre della Specola, nel 1952, uno specchio a tasselli di 180 cm di diametro e 10,40 m di lunghezza focale. Per poterli allineare ed eliminare alcune aberrazioni, ogni tassello era sorretto da 3 viti: una geniale anticipazione di quelle che oggi si chiamano "ottiche attive". Il progetto fu interrotto nel 1938 per l'emanazione delle folli leggi fasciste sulla razza. Fu cacciato dall'Università, dall'Osservatorio e dalla sua abitazione. Non gli fu consentito neanche di poter lavorare gratuitamente e in orari lontani dalle attività scientifiche e accademiche, né fu accettata la sua domanda di essere assunto presso l'Osservatorio del Vaticano. Dovè lasciare anche la direzione della rivista di divulgazione astronomica da lui fondata nel 1931: Coelum. Nel marzo 1945 riottenne la direzione dell'Osservatorio e la cattedra universitaria. Collocato a riposo nel novembre 1954, continuò a frequentare l'Osservatorio di Bologna, occupandosi della pubblicazione della rivista e dell'organizzazione della biblioteca e dell'archivio.
Persone correlate
Dettagli
Categoria
astronomo
Attività
I. R. Osservatorio Marittimo di Trieste, ottobre 1903 - luglio 1907, Assistente
Osservatorio Astrofisico di Catania, luglio 1907 - 15 maggio 1910, Primo Assistente
Osservatorio astronomico di Torino, 16 maggio 1910 - 31 novembre 1911, Astronomo aggiunto
Osservatorio Astronomico di Bologna, 1 dicembre 1911 - maggio 1915, Astronomo aggiunto
Esercito Italiano, maggio 1915 - dicembre 1918, Soldato semplice, Sottotenente d'artiglieria e Comandate dei Bombardiieri
Osservatorio Astronomico dell'Università di Bologna, gennaio 1919 - marzo 1920, Astronomo aggiunto
Osservatorio del Collegio Romano, marzo 1920 - gennaio 1921, Astronomo aggiunto
Osservatorio Astronomico dell'Università di Bologna, gennaio 1921 - 31 dicembre 1938, Direttore
Università di Bologna, 16 febbraio 1925 - 14 dicembre 1938, Professore di Astronomia
Osservatorio Astronomico dell'Università di Bologna, 1 maggio 1945 - 31 ottobre 1954, Direttore
Alma Mater, 1 maggio 1945 - 31 ottobre 1954, Professore di Astronomia
Università di Bologna, febbraio 1955 - 1 aprile 1967, Professore emerito
Onorificenze
Ordine al merito della Repubblica italiana, 1957, Commendatore
Repubblica Italiana, 2 giugno 1958, Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte
Allievi Università di bologna, 1965, Medaglia d'oro
Autore schedaMauro Gargano, Fabrizio Bònoli