Carmine Rezzuti

DataNapoli, 1944 -

le sue prime ricerche artistiche estetico-tecniche (giuochi fantastici) risalgono agli anni '60. Alla fine di questi anni e agli inizi degli anni '70 Rezzuti partecipa a diverse mostre nazionali con opere ambientali, usando legni e frammenti recuperati sulle spiagge che vengono inseriti nei dipinti, spesso immaginate nel tessuto urbano delle città. Inoltre, presta attenzione anche nei confronti del sociale realizzando progetti con i malati psichiatrici dell’Ospedale Frullone, la cui documentazione fu presentata alla Biennale di Venezia del 1976.

Nel 1982 partecipa ad Aperto ’82 (nella sezione Spazio) della Biennale di Venezia, inizia così a prendere vita il suo bestiario fantastico, con i dipinti che si popolano di mostriciattoli arcaici, ironici e dispettosi.

Nel corso degli anni Novanta, con altri artisti e il poeta Gabriele Frasca, anima l’esperienza di Orologio ad Acqua e nel 1999 partecipa alla mostra Viaggiatori senza bagaglio a cura di Achille Bonito Oliva presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.

Il sodalizio con l'artista Quintino Scolavino, nato nel 1979, continua fino agli anni più recenti, con mostre realizzate a Castel Sant’Elmo, all'Osservatorio Astronomico di Capodimonte, al Palazzo delle Arti di Napoli e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

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