Thayaht Ernesto

DataFirenze, 1893 - 1959

Ernesto Michahelles, in arte Thayaht, nasce a Firenze il 21 agosto 1893 e trascorre l'infanzia e l'adolescenza nella villa di famiglia in via Benedetto da Foiano, presso il Poggio Imperiale, residenza e studio del suo bisnonno lo scultore neoclassico americano Hiram Powers.
Nel 1915 il giovane Ernesto si dedica alla ricerca artistica, ma una grave malattia lo costringe ad interrompere per tre anni ogni attività. Tre anni più tardi parte per Parigi dove entra in contatto con la casa di moda di Madeleine Vionnet, in Rue de Rivoli, per la quale progetta il logo e per la quale rimarrà consulente e stilista dell'atelier fino al 1925, esercitando una notevole influenza sulle scelte stilistiche e condizionando la moda francese ed europea durante quegli anni. Nel 1920, insieme al fratello, progetta e lancia la "Tuta", abito universale per tutti e sempre nello stesso anno conia anche il suo pseudonimo, il palindromo Tayat, subito dopo mutato in Thayaht. Dopo il successo riscosso a seguito di una sua mostra personale, parte per gli Stati Uniti dove, dopo brevi soggiorni a Boston e Cambridge, si trattiene presso l'università di Harvard per seguire corsi sulla colorazione, la geometria dinamica e l'assoluto numerico. Nel 1921 conferma la sua collaborazione con l'atelier di Madame Vionnet la quale offre all'artista un contratto come disegnatore per assicurarsi l'esclusiva delle sue creazioni. Nel 1923 partecipa alla prima Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza con una serie di mobili da lui progettati ed esposti insieme alle sculture di Antonio Maraini. Nel frattempo acquista una villetta in Versilia, a Marina di Pietrasanta, alla quale dà il nome di "Casa gialla".
Negli anni 1924-25 partecipa con il fratello alla formazione della Prima Corporazione di Belle Arti di Firenze, per la quale crea un vivace e moderno stendardo e vince, sempre insieme al fratello, il Concorso Nazionale di Scenografia per il nuovo allestimento dell'Aida. Nel 1927 partecipa alla III Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza con una piccola sala personale in cui espone mobili, tappeti, lampade ed oggetti d'arredamento e con al centro della sala la scultura in pietra serena Il Violinista. A partire dal 1929 pubblica i suoi disegni su Moda, rivista ufficiale della Federazione Nazionale Fascista Industria dell'Abbigliamento e nello stesso anno, in maggio, viene presentato a Filippo Tommaso Marinetti. Fu lo stesso Marinetti che, entusiasmato da alcuni dei suoi lavori tra cui l'effigie in ferro acciaioso del Duce, Dux, lo presenta a Mussolini che lo riceve poco dopo. Nell'occasione Thayaht donerà al Duce la scultura, la quale, in origine, si trattava di un tentativo di raffigurazione dell'effigie umana nel modo più sintetico possibile, ma l'enorme somiglianza della scultura al Duce portò l'artista a riconsiderare il soggetto. Nell'ottobre dello stesso anno si presenta alla mostra "Trentatré Futuristi", presso la Galleria Pesaro di Milano con tre sculture e quindici dipinti.
Nel 1930 partecipa all'Esposizione Internazionale di Barcellona, che gli vale la vittoria della medaglia d'oro per la creazione della "thayahttite", una lega d'alluminio e argento da lui brevettata. Nel frattempo è invitato alla XII Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, dove espone nella sala futurista sei sculture. Partecipa, inoltre, alla mostra internazionale dell'Orafo, dove presenta una vetrina con gioielli in lega d'argento ed acciaio. L'anno sucessivo viene invitato alla I Quadriennale d'arte Nazionale di Roma e nel febbraio organizza con l'amico pittore Antonio Marasco la mostra Futurista di pittura, scultura aeropittura ed arti decorative presso la Galleria d'Arte Firenze, introdotta in catalogo da Marinetti. Nello stesso anno con il fratello Ruggero cura la stesura di un documento di architettura funzionale "Brevetto per Casolaria - Le case in serie". Inoltre discute con Ezra Pound della scultura futurista indicando nella traiettiva una nuova formula per rappresentare in tre dimensioni i solidi in movimento. Con l'aeropittura Il grande nocchiere del 1939 dedicò a Mussolini un grande e panegirico ritratto.
Dopo il 1945 Ernesto si orienta nei suoi temi verso le figure tahitiane di Paul Gauguin, che riscopre come "grande colorista" e come pittore simbolico alla ricerca di una vita semplice alle origini del mondo realizzando trasformazioni thayahtiane delle sue opere, come "liberazione dalla miserabile civilizzazione". Inoltre nello stesso anno comincia ad approfondire gli studi scientifici ed astronomici e ad interessarsi di ufologia tantè che nel 1954 fonderà il C.I.R.N.O.S., Centro Indipendente Ricerche Notizie Osservazioni Spaziali. 
Infine Ernesto Thayaht muore a Marina di Pietrasanta il 29 aprile 1959.

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