FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
denominazione
Attività scientifica. Strumenti
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte
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Bishop, George, <i>Astronomical observations taken at the observatory South Villa</i>, London, Taylor, Walton, and Maberly, 1852, p.xiii
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<i>La Collina di Urania</i>, a cura di M. Rigutti, Napoli, Elio de Rosa, 1992, n.17
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De Gasparis, Annibale, <i>Sullo stato del R. Osservatorio di Capodimonte e sui lavori in esso eseguiti dal 1819 al 1883</i>, Napoli, Tipografia dell'Accademia Reale delle Scienze, 1884, p.8
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Howard-Duff, Ian, <i>George Bishop (1785-1861) and his South-Villa Observatory in Regent's-Park</i>, in: <i>JBAA</i>, 1985, vol. 96, n.1, pp.20-26
ANNOTAZIONI
osservazioni
<p>Fu donato nel 1878 all'Osservatorio di Napoli dagli eredi di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/George_Bishop">George Bishop</a> insieme ad un pendolo di Barraud e un telescopio altazimutale di Troughton-Simms.<br />
Questi strumenti provenivano dall'Osservatorio privato di South Villa, presso il Regent's Park a Londra.<br />
Tra il 1839 e il 1844 <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/William_Rutter_Dawes">William Rutter Dawes</a> (1799-1868) e lo stesso Bishop utilizzarono questo telescopio per misurare la posizione di circa 250 stelle di cui molte doppie.<br />
Tra il 1847 e il 1852 <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/John_Russell_Hind">John Russell Hind</a> (1823-1895), divenuto direttore dell'osservatorio di Bishop in sostituzione di Dawes, scoprì 8 asteroidi che nel 1853 gli valsero la medaglia d'oro della Royal Astronomical Society. Hind osservò anche alcune stelle variabili e scoprì la prima stella nova dei tempi moderni, V841 Ophiuci.<br />
Alla morte di George Bishop, suo figlio George junior trasferì tutta la collezione strumentale del padre nel nuovo osservatorio a Meadowbank sulle rive del Tamigi dove le condizioni osservative erano migliori del precedente sito.<br />
Giunto a Napoli, Annibale de Gasparis fece costruire la torre orientale per ospitare il grande telescopio. Negli anni successivi fu più volte rinnovato per studi fotografici e fotometrici di oggetti stellari e del Sole.</p>