Obiettivo del rifrattore Merz

 
ID SCHEDA15552
 
tipo di scheda
tipo di schedaPST
 
RELAZIONI
RELAZIONI DIRETTE
tipo schedaPST
codice bene15349
tipo schedaPST
codice bene15449
tipo schedaAST
codice bene2476
tipo schedaAST
codice bene2519
tipo schedaPST
codice bene15961
tipo schedaPST
codice bene16197
 
 
OGGETTO
definizioneObiettivo del rifrattore Merz
denominazioneObiettivo del rifrattore Merz
 
DEFINIZIONE IN ALTRA LINGUA
definizioneObjective of the Merz refractor
 
CRONOLOGIA
Datazione1880 - 1983
 
CATEGORIA
categoria principaleAstronomia
 
LOCALIZZAZIONE
istituzioneOsservatorio Astrofisico di Torino
denominazione raccoltaCollezione museale dell'Osservatorio astrofisico di Torino
 
LUOGO DI PROVENIENZA/ESECUZIONE
tipo di localizzazioneluogo di esecuzione/ fabbricazione
statoGermania
cittàMonaco di Baviera
tipologiaOfficina
denominazioneOfficina Merz
 
 
AUTORE
nome sceltoMerz, Georg
forma per la visualizzazioneGeorg Merz
ruolocostruttore
nome sceltoMerz, Sigmund
forma per la visualizzazioneSigmund Merz
ruolocostruttore
NOMI CORRELATI
Forma per la visualizzazioneGiuseppe Cavignato
 
DATI TECNICI
materia e tecnicaottone - vetro
specificheObiettivo: Apertura 300mm ; focale: 4500mm
 
 
DATI ANALITICI
descrizione oggetto

Questo obiettivo, di 300 mm di diametro e 4500 mm di distanza focale, è un doppietto acromatico costituito, cioè, da due lenti una in vetro crown (la positiva) ed una in vetro flint (la negativa) calcolate in modo da correggere l’aberrazione cromatica, sferica e la coma. È montato in un bariletto di ottone con un sistema elastico di fissaggio delle lenti, in modo da compensare la differente dilatazione termica del metallo del bariletto e del vetro senza forzare sulle lenti.


funzione

Utilizzato per osservazioni astronomiche di vario tipo


 
ISCRIZIONI
posizioneSull'anello dell'obbiettivo
trascrizione

G. & S. Merz in Munchen


 
 
ACQUISIZIONE
tipo acquisizioneAcquisto
nomeAlessandro D'Orna
data acquisizione1880
 
ANNOTAZIONI STORICHE
osservazioni

Questo obiettivo acromatico fu acquistato da Alessandro Dorna nel 1880, per dotare l’Osservatorio di Torino di un telescopio che, anche se non tra i massimi dell'epoca, era comunque assai ragguardevole. Tuttavia una volta arrivato a Torino, l'obiettivo non poté essere impiegato subito in quanto, a causa delle ristrettezze economiche in cui versava l'osservatorio piemontese, Dorna dovette ordinare la montatura a parte richiendendola al meccanico dell'officina dell'Osservatorio di Padova Giuseppe Cavignato. Inoltre, il direttore dovette rassegnarsi a collocare lo strumento nella sede storica dell’Osservatorio, sui tetti di Palazzo Madama, dove i torinesi videro spuntare un nuovo “cupolone”. Dorna ormai non più giovane, riuscì appena ad iniziare le osservazioni col nuovo strumento quando venne improvvisamente a mancare.

Nonostante la collocazione dell'Osservatorio nel centro città apparisse inizialmente come una collocazione conveniente, dopo mezzo secolo i criteri osservativi erano cambiati radicalmente e divenne necessario allontanarsi dalla città. Il primo proponente di tale trasferimento fu Francesco Porro, sucessore di Dorna. Il trasferimento risultò di difficile attuazione, sia per la ricerca di un luogo conveniente sia, soprattutto, per ottenere i fondi necessari all’impresa. Porro si era già indirizzato verso le colline che circondano Torino, e installò una prima stazione osservativa sulla collina di Superga, approfittando dell’ospitalità concessagli dai proprietari dell’albergo allora esistente. In questa nuova sede, tuttavia, Porro utilizzò, per le sue osservazioni di stelle variabili, il rifrattore equatoriale Steinheil decisamente più maneggevole e di maggior rendimento. In questo modo il Merz rimase sottoutilizzato fino al suo trasferimento a Pino Torinese, ad opera di Boccardi nel 1912 dove tornò all'attività osservativa. Venne collocato in una nuova e più funzionale cupola e con la montatura meccanica revisionata e fu utilizzato con regolarità soprattutto per osservazioni extrameridiane di oggetti deboli.

Rimase in utilizzo fino al 1983, quando si fece ancora apprezzare per la ottima qualità ottica in una serie di misure di stelle doppie visuali.


 
COMPILAZIONE
Autore della schedaFederico Di Giacomo
Autore della schedaGiuseppe Massone