Da non confondersi con l'incisore Azzerboni che ritrasse re Carlo di Borbone per il primo volume sulle Antichità di Ercolano.
Si specializzò nell'esecuzione di ornati e finalini per i volumi sulle antichità di Ercolano; tra le sue prime incisioni la vignetta del Cornelii Nepotis vitae del 1785 e due anni dopo lavorò per il volume di Giovanni Vivenzio, Istoria dei Tremuoti.
Dopo aver lavorato come incisore di rami per la Stamperia Reale, nel 1806 realizzò alcuni rami cartografici realizzando i frontespizi sia dell'atlante ridotto di Rizzi Zannoni che della carta itineraria e militare.