Acquaforte e bulino da incisione in rame della carta geografia del Regno di Napoli realizzata in 6 fogli sistemati su una tela.
La mappa è completata nella parte superiore dal cartiglio architettonico con figurazioni allegoriche entro cui è sistemato il titolo e la leggenda dei segni convenzionali per i confini (di stato, di provincie, di distretti, di circondari), nel foglio 2, e dal cartiglio a motivo floreale con due scale grafiche calcolate in miglia italiane e in leghe di Francia, nel foglio 5.
L'atlante, che ha una custodia originale in cartone marmorizzato con un tassello inciso a oro con fregi e titolo dell'opera, è esposto in una cornice di legno.
Nel 1807 re Giuseppe Bonaparte fece eseguire a Rizzi Zannoni una carta geografica del Regno di Napoli in scala ridotta per sostituire la vecchia carta del 1769 nonché quella grossolana eseguita durante le campagne napoleoniche in Italia.
Così, contestualmente all'atlante geografico in 32 fogli commissionato già nel 1781 da Ferdinando IV e completato nel 1812, vide la luce questo atlante che risulta essere più moderno e più vicino alla cartografia scientifica ottocentesca e contemporanea. Inoltre questa carta geografica corregge gli errori di longitudini presenti nell'atlante marittimo.
L'atlante, pubblicato nel 1808, ha una scala 1:421.680, proiezione conica e longitudini misurate del meridiano di Parigi. Una seconda edizione fu realizzata nel 1812 modificando la linea di costa pugliese e i confini della Lucania. Con il rientro sul trono di Napoli di Ferdinando di Borbone, l'atlante fu rieditato nel 1816 cambiando lo stemma reale e ripubblicato dopo l'unità d'Italia aggiornando la rete viaria e aggiungendo quella ferroviaria.