Esistevano probabilmente almeno due Mégnié che gestivano l'officina a Parigi. Uno di essi, forse di nome Pierre, si distinse soprattutto nella costruzione di strumenti astronomici ottenendo dei riconoscimenti pubblici: nel 1779 ricevette la metà di un premio di 2400 lire messo in palio nel 1774 dalla Académie des Sciences costruendo un quarto di cerchio di 3 piedi di raggio, completo di tutti gli accessori. Con questo lavoro concorreva anche al titolo di Ingénieur en instruments de mathématiques de l'Académie, rimasto vacante in seguito alla morte di Canivet; non vinse il posto, ma il suo strumento fu molto apprezzato, tanto da ricevere anche le 2600 lire di uno dei premi Monthyon. In seguito il quadrante fu acquistato da Cagnoli per il suo osservatorio a Verona.
Nel 1785 divenne responsabile dell'atelier fatto costruire da Cassini IV presso
l'osservatorio di Parigi. Il progetto complessivo di Cassini era di rivitalizzare e migliorare l'attività dei costruttori francesi, inferiore a quella inglese; in particolare intendeva costruire un quarto di cerchio di 7 piedi e mezzo fondendo l'armatura in un solo pezzo, un progetto ardito che era stato rifiutato da altri costruttori.
Alla metà del 1786 tutto era pronto per cominciare l'opera, ma questa non doveva realizzarsi. Nell'ottobre Mégnié, in difficoltà finanziarie, abbandonava Parigi recandosi a Madrid, dove aveva accettato un incarico del governo spagnolo; forse nella fuga portò con sè quanto era rimasto (5000 lire) della somma anticipatagli da Cassini per i lavori. Nonostante questi avvenimenti, continuerà a godere della stima di molti, per esempio di Lalande. Mégnié tornerà in Francia solo nel 1793, probabilmente a causa della guerra fra Francia e Spagna.
Nel frattempo, a Parigi, un Mégnié che si firmava Mégnié le Jeune, probabilmente Pierre Bernard (c.1751-1807), continuava a produrre strumenti. Si tratta di bilance e di strumenti per studi di chimica; costruì molti degli strumenti usati da Lavoisier.
(Daumas 1953, pp. 358-363)