Bernardino Zendrini nasce a Saviore, in Val Camonica nel 1679, a quel tempo parte della Serenissima Repubblica di Venezia. Nel 1700 si laureò in medicina presso l’Università di Padova. Dopo il titolo Bernardino esercitò per brevissimo tempo l’attività di medico nella Valle di Saviore.
Nel 1704 si trasferisce a Venezia dove dimostrò la sua inclinazione per le scienze. Nel 1708, dopo aver assistito ad una tromba aria marina scrisse una dissertazione dove dimostrò di aver intuito le leggi della gravità, le teorie sull’elettricità e sulle proprietà dei corpi gassosi. Successivamente si specializzò nel calcolo infinitesimale e si dedicò allo studio di vari fenomeni astronomici e meteorologici.
Nel 1720 venne insignito dalla Repubblica di Venezia del titolo di matematico soprintendente alle acque, fiumi, lagune e ponti a seguito della soluzione del problema dello sbocco del fiume Reno, che era oggetto di contesa tra Bolognesi e Ferraresi.
È attribuita a lui la sostituzione dei deboli argini che proteggevano Venezia delle mareggiate, tramite i murazzi, barriere artificiali in pietra d’Istria cementate con malta idraulica pozzolana costruite tra l’isola di Pellestrina e Chioggia per difendere la laguna dall’erosione del mare.
Dopo la sua morte il Senato Veneziano gli fece erigere un busto marmoreo nel palazzo Ducale di Venezia (oggi Museo Civico di Palazzo Ducale) con la scritta Bernardino Zendrini, matematico della Repubblica, per nascita Camuno, per meriti Veneto.