Orologio a peso con oscillatore a pendolo che batte il tempo siderale, con scappamento a riposo del tipo ad ancora, ruota in ottone e palette in pietra dura. Il quadrante del diametro di 35 cm di ottone argentato è suddiviso in minuti riportati sul margine esterno di questo in numeri arabi, evidenziati di cinque in cinque. Due piccoli quadranti circolari del diametro di 12,5 cm, eccentrici, disposti sul diametro verticale dell'orologio segnano rispettivamente il superiore, i secondi riportati di dieci in dieci, l'inferiore, le ore da 0 a 23. Compensazione con asta in ivar (lega di acciaio-nichel). Il periodo di oscillazione del pendolo può essere regolato svitando o avvitando una ghiera graduata posizionata sull'asta, che determina lo spostamento della lente lungo la verga di sospensione. L'asta termina con una punta, e, nello spazio delle sue oscillazioni scorre parallelamente ad un indice graduato in ottone argentato, fissato sulla vetrinetta, per stimare l'ampiezza delle oscillazioni. Sul quadrante dell'orologio è inciso: "OFFICINA DELL-'OSSERV-° ASTRONOM-° DI PADOVA 1903, G. CAVIGNATO E S. MIONI, MECCANICI". Sulla lente è inciso: "S. RIEFLER, MUNCHEN, D.P.R. 100870, 1346". Lo strumento è custodito in una vetrina in noce ad anta centrale con vetri sui tre lati.
Lo strumento è stato ereditato dal soppresso Osservatorio al Collegio Romano nel 1927.