DATI ANALITICI
DESCRIZIONE (*)
oggetto
Micrometro di ottone in custodia di legno di mogano. I fili verticali del micrometro sono alloggiati su una lamina mobile su cui agisce il taburo della vite micrometrica che sposta la slitta del telarino. Il tamburo è costituito da un cilindro con divisione centesimale; un giro completo determina l'avanzamento, sia orizzontale che verticale, di una divisione su di un disco ad esso collegato mediante ruote dentate.<br>Sulla faccia anteriore dello strumento è collocato il portaoculare montato su una slitta che può essere spostata per mezzo di una vite. Un collegamento elettrico azionato da un interruttore permette di registrare i dati relativi al transito della stella.
funzione
Era usato per misurare piccole distanze sulla sfera celeste, differenze di ascensione retta e declinazione, diametri di pianeti e satelliti, posizioni di comete e posizioni relative di stelle doppie.
modalità d'uso
Seguendo il moto della stella col filo mobile, la vite micrometrica è in grado di chiudere, a distanze stabilite, dei contatti di un registratore telegrafico, detto cronografo registratore e segnare sulla carta i tempi presi da un opportuno orologio.
ISCRIZIONI
classe di appartenenza
commerciale
tecnica di scrittura
Incisione
trascrizione
A. Repsold & Soehne<br>Hamburg 1911
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO *
FONTI E DOCUMENTI
genere
documentazione esistente
nome archivio
Archivio Storico dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte
posizione
Attività scientifica. Strumenti, B. 2, f. 3
citazione completa
Bemporad, Azeglio, <i>Cenno storico sull'attività dell'Istituto nel primo secolo di vita</i>, Napoli, Tipografia R. Contessa, 1929, p. 9
citazione completa
<i>La Collina di Urania</i>, a cura di M. Rigutti, Napoli, Elio de Rosa Editore, 1992, n. 51
citazione completa
Herschel, John, <i>Contrivance for automatic measurement of transit times</i>, in: <i>Monthly Notices of the Royal Astronomical Society</i>, vol. 31, (1871), p.239
citazione completa
Herschel, John, <i>Transit micrometer, self-recording</i>, in: <i>Monthly Notices of the Royal Astronomical Society</i>, vol. 32, (1871), p.18
citazione completa
Hollis, Henry P., <i>the transit recording mocrometer: its invention</i>, in:<i>The Observatory</i>, vol. 59, (1936), pp. 302-305
citazione completa
Repsold, Johann, <i>Durchgangs-Instrument mit Uhrbewegung</i>, in: <i>Astronomische Nachrichten</i>, vol. 118, (1888), p.305
ANNOTAZIONI
osservazioni
L'idea per una registrazione automatica del transito di una stella fu pubblicata in una nota del 1871 sul <i>Monthly Notices</i> dal capitano John Herschel, terzo figlio di Sir John. Egli propose un meccanismo tale da produrre un movimento sincrono tra la stella in transito e il filo del micrometro cosiché la registrazione, con modalità elettrica, del tempo di passaggio elimini gli errori prodotti dall'osservatore nella registrazione manuale dell'evento. Il Capitano Herschel sottomise l'idea agli astronomi di Greenwich e sir <b>George Airy</b> (1801-1891) l'approvò sottolineando, però, i notevoli problemi meccanici.<br>Sarà poi Johann Adolf (Hans) Repsold (1838-1919) che in una nota del 1888 sull'<i>Astronomiche Nachrichten</i> proporrà l'uso di uno strumento dei passaggi capace di limitare il moto parallattico.<br>Nel 1910, <a href='http://www.beniculturali.inaf.it/sicap/opac.aspx?WEB=INAFS&TBL=AST&ID=89'>Francesco Contarino</a>, direttore <i>ad interim</i> dell'osservatorio, invia al ministro dell'istruzione una lettera del personale scientifico: <a href='http://www.beniculturali.inaf.it/sicap/opac.aspx?WEB=INAFS&TBL=AST&ID=25'>Nobile</a>, Guerrieri e Lazzarino, con la quale si chiede di voler disporre <i>...l'acquisto di un micrometro auto-registratore pel <a href='http://www.beniculturali.inaf.it/sicap/opac.aspx?WEB=INAFS&TBL=PST&ID=372'>circolo meridiano di Repsold</a> senza il quale strumento, dati gli errori personali, l'equazione di splendore delle stelle e gli altri inconvenienti connessi al metodo cronografico ordinario, non è lecito sperare dei risultati degni di fiducia in certe osservazioni delicatissime e del più alto interesse (quali ad esempio quelle per la determinazione delle parallassi stellari)</i>.