Di Giovanni Grisostomo Gualtieri purtroppo non si possiedono che pochissime notizie. Gualtieri nacque a Modena ma non si conoscono date di nascita e di morte, avvenuta forse nel 1852. Nel 1812 Gualtieri ricevette la medagli d’argento per la realizzazione i uno specchio in grado di diminuire la mole dei grandi telescopi. Così si legge nel volume primo della Collezione degli atti delle solenni distribuzioni de’ premi d’industria fatte in Milano e Venezia dall’anno 1806 in avanti (Milano, dall’Imp. Regia Stamperia, 1824, pp. 157-158) a motivazione della medaglia d’argento assegnata nel 1812 al modenese Giovanni Grisostomo Gualtieri. La motivazione, sinteticamente riassunta nel volume terzo della stessa pubblicazione (p. 278), recita:
“
Gualtieri Giovanni Grisostomo di Modena – Per uno specchio inserviente a diminuire la mole dei grandi telescopj – Medaglia d’argento – Anno 1812 in Milano”.
Nel 1821 fu ammesso alla
Reale Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena.
Gualtieri niziò la sua attività di costruttore di specchi con
Giovanni Battista Amici, famoso ottico modenese e fondatore nel 1862 delle Officine Galileo in Firenze insieme all’astronomo Giovanni Battista Donati (1826-1873). Tuttavia, tra Amici e Gualtieri nacque una feroce controversia, riguardo alle tecniche di costruzione degli specchi per telescopi. Secondo il naturalista
Giambattista Brocchi (1772-1826), che scrive intorno al 1810-1811, il Gualtieri sarebbe riuscito a “
dare agli specchi del telescopio newtoniano il pulimento squisito e la figura parabolica che si richiede” meglio e in anticipo rispetto all’Amici. Evidentemente, all’Amici questa supposta migliore abilità del Gualtieri non faceva piacere, se è vero che nel 1811, dopo una corrispondenza con il conte
Pietro Moscati (1739-1824), già Presidente del Direttorio della Repubblica Cisalpina e Direttore generale dell’Istruzione pubblica del Regno d’Italia, scrive al Ministero dell’Interno:
“
Gli estensori del Poligrafo [... attribuirono] al signor Gualtieri tutta la parte meccanica nella lavorazione de’ telescopi, e riguardando me soltanto come promotore di quest’arte e direttore in ciò che è teorica. E fecero credere che tutti gl’istrumenti da me presentati alla specola di Brera fossero costruiti dal Gualtieri stesso, scatolaio d’orefici, di cui mi servii ne’ miei lavori.”
Il termine offensivo,
scatolaio d’orefici, con il quale il Gualtieri viene apostrofato, fa ben comprendere il livello della diatriba sorta tra i due, anche se non possediamo ulteriori informazioni al riguardo.