Dettagliatissima pianta della città stampata in un unico foglio in nero. L'orografia è rappresentata mediante tratteggio con curve tracciate all'equidistanza di m. 1. Gli scandagli sono espressi in piedi parigini, pari cm 32,48, con indicazione delle qualità del fondo (ar. indica arenoso, fan. indica fango, pietre, scogli). Sotto al titolo ci sono due scale grafiche in metri e in palmi napoletani.
La pianta di Napoli in scala 1:8000 è uno dei più importanti prodotti dell'Officio Topografico di Napoli. La sua ideazione sembra risalire al 1814, anno di istituzione del Deposito della guerra, ma il rilevamento fu completato negli anni successivi dall'ingegnere geografo Giosuè Russo.
Nel 1820 il rame doveva essere già avviato. Nel 1823 si prevedeva un anno e quattro mesi di lavoro, ma solo nel 1828 la nuova pianta della città vide la luce. La pianta di Napoli continuò a essere aggiornata e ripubblicata nell 1853, 1865, 1872 e 1873, data dell'ultimo aggiornamento eseguito. Nel Mare sono segnalate le navi incendiate e affondate nel 1799: "Vascello S. gioacchino", "Gabarra Francese", "Fregata Pallade" e "Corvetta Flora", nonché alcuni "quartieri di bastimento" che creavano intralcio all'ancoraggio in rada.