È un classico cronometro da marina, a scappamento libero, in cassa di legno a doppia sospensione cardanica per minimizzare gli effetti degli spostamenti sull’andamento dell’orologio. La compensazione della temperatura nella ruota di bilanciamento è costituita da due lamine in ottone ed acciaio affiancate. La molla motrice, che tramite una catena che si avvolge sul fuso, fa in modo che al meccanismo regolatore arrivi sempre una forza costante allo scappamento, ha otto giorni di carica.
Gli orologi a pendolo per la loro precisione e regolarità di andamento erano gli orologi fondamentali in tutte le Specole astronomiche. Tuttavia questi orologi erano inamovibili a causa del fatto che per garantire l’oscillazione del pendolo senza perturbazioni questi erano rigidamente fissati ad una parete in muratura. Pertanto nelle osservazioni di campagna e con gli strumenti minori, nonchè per il confronto reciproco dei diversi orologi, si impiegavano orologi più facilmente trasportabili e i cronometri tipo marina erano quelli più frequentemente utilizzati.
Questo orologio da marina fu costruito dall’orologiaio Roberto Kolshitter, che aveva una officina a Genova assai rinomata, e che fu anche incaricato di riparare altri cronometri dello stesso tipo appartenenti all'Osservatorio di Torino. Inoltre grazie alla sospensione cardanica, era in grado di mantenere costantemente la posizione orizzontale e poteva essere facilmente utilizzato nelle campagne osservative fuori dall'osservatorio piemontese