Il piranometro tipo Robitzsch è montato su una solida base in alluminio verniciato a fuoco ed interamente racchiuso in una speciale cassetta metallica che ne garantisce l'impermeabilità.
L'elemento sensibile alla radiazione consiste in tre lamine bimetalliche affiancate, con quella centrale annerita e le laterali imbiancate. Gli elementi sensibili, le lamine, sono esposte nel piano equatoriale di una piccola cupola emisferica di vetro d'ottica, che le ripara dalla radiazione termica del suolo e dell'aria circostanti. La campana emisferica, a chiusura stagna, le protegge anche dagli eventi atmosferici e funge da filtro alle radiazioni di lunghezza d'onda compresa tra 0'38 e 2,2 microm con coefficiente di trasmissione superiore all'80 %.
Il Piranometro fa parte della classe dei solarimetri, strumenti per la misura del flusso dell’energia solare istantanea ricevuto su una superficie. In base al tipo di sensore e alla misura che viene effettuata, questi strumenti prendono diversi nomi e fogge differenti. Questo in particolare misura la radiazione globale (diretta + diffusa) ricevuta da una superficie orizzontale, e utilizza il sistema della termopila, ossia della tensione generata da coppie bimetalliche poste a differenti temperature. Lo strumento esposto, prodotto dalla SIAP di Bologna, venne acquistato nel 1976 dalla Stazione Astronomica di Cagliari e fu utilizzato nell’ambito di un programma di rilevamento dei parametri territoriali, per uno studio sull’utilizzo delle energie alternative rinnovabili.