Noto anche con il nome di
tavoletta telegrafica di Oppolzer dal nome dell'astronomo
Theodor von Oppolzer (1841?1886) che aveva ideato un efficace sistema per la trasmissione dei segnali. si tratta di un telegrafo Morse, anche detto tavoletta telegrafica di Oppolzer.
Lo strumento é costituito da un commutatore per invertire la corrente all'interno del galvanometro e del relais, una targhetta dà le indicazioni:
Direkt - Invers - Unterbrochen - Ausgeschatetun reostato per inserire le resistenze che necessitano, fino ad un limite di 1000 unità siemens, come indicato dalla targhetta alla base delle bobine:
1000 S.E.;
un tasto di parallasse; un relais; un commutatore a braccio girevole per inserire i vari apparati ausiliari in maniera alternativa in tre circuiti distinti: nel circuito locale, per la produzione dei segnali di tempo e per la determinazione della parallasse delle punte scriventi. In "invio" per trasmettere i segnali di longitudine sul proprio relais e su quello dell'altra stazione, infine nella posizione di "ricezione" per fare arrivare, sempre sul relais, i segnali di longitudine trasmessi dall'altra stazione, sono riportate le scritte:
Empfang - Auslandt - Local;
un galvanometro per controllare l'intensità della corrente.
I diversi dispositivi sono collocati su una base di legno.
Questo telegrafo, lo
strumento universale di Ertel e il
cronografo a cilindro De Palma erano la dotazione strumentale che la
Commissione Geodetica Italiana aveva concesso all'Osservatorio di Capodimonte.
Il telegrafo fu commissionato da
de Gasparis nel febbraio del 1875 al costo di 250 fiorini. Anche Lorenzoni a Padova comprò negli stessi giorni un analogo strumento per il suo Osservatorio.