Figlio di Carlo, agente erariale del Ducato di Sora, e di Maria Celli, nacque nell'odierna cittadina di Isola del Liri. Fu battezzato con i nomi di Federigo, Vincenzo Antonio, Ludovico. Suo zio era Angelo Maria Zuccari (Isola di Sora, 24 aprile 1726 - Capaccio, 26 dicembre 1794), canonico della chiesa di San Lorenzo e vescovo di Capaccio dal 1768 al 1794. Era il fratello minore di Giacomo (Isola di Sora, 1780ca. - Napoli, 10 ottobre 1837), console napoletano a Roma di
. Gli altri suoi fratelli erano Errico che fu decurione nel 1806 e sindaco di Isola dal 21 marzo 1811 al 16 gennaio 1813, Clementina e Cecilia che sposò Domenico Molinarini (1776 - ?), usciere dell'Osservatorio dal 1812, e che il 30 ottobre 1829 riacquistò alla famiglia il piano terra del
.
Studiò a Roma presso suo zio l'avvocato Filippo (1720ca. - Roma, 14 marzo 1805), innocenziano sotto segretario del Sacra Congregazione dei Vescovi e dei Regolari dedicandosi oltre che alle scienze anche alla letteratura e alle belle arti. Nella città dei Papi fu allievo nel Collegio Romano del matematico
Gioacchino Pessuti e dei matematici e astronomi
Andrea Conti e
Giuseppe Calandrelli che successivamente lo raccomandò
istantemente agli astronomi di Brera perché lo istruissero nella pratica astronomica.
Fu inoltre alunno nelle Scuole Politecnico-Militari, ovvero la
Reale Accademia Militare "Nunziatella" fondata da
Ferdinando IV il 18 novembre 1787. Completato il corso di studi fu nominato professore della "Nunziatella" tenendo l'insegnamento di trigonometria sferica nel corso triennale di matematica e di geografia matematica nelle due classi superiori, frequentate dagli allievi destinati ai corpi facoltativi.
Per decisione del re di Napoli Gioacchino Murat del 14 marzo 1809 Zuccari fu inviato a Milano presso la Specola di Brera per specializzarsi in astronomia sotto la guida di
Barnaba Oriani e
Angelo de Cesaris per
apprendere il maneggio degl'Istrumenti, il modo da osservare gli Astri, ed il metodo pratico di calcolare i movimenti, e le fasi. L'Accademia delle Scienze di Napoli e il ministro
Giuseppe Zurlo l'avevano indicato al re francese come colui nel quale concorrono
le cognizioni necessarie, una pratica iniziale del maneggio degli istromenti astronomici, e molta probità di costumi e come la sola persona a cui poter affidare
l'impiego di Professore di Astronomia nella Università, e di direttore dell'Osservatorio di Cotesta Capitale.
In breve tempo Zuccari acquisì tutte le competenze per
osservare e calcolare al pari di un vecchio astronomo, e il 17 agosto del 1811 Gioacchino Napoleone lo nominò direttore dell'Osservatorio e professore
ad interim di astronomia nella "Regia Università degli Studj". Zuccari partì da Milano il 9 dicembre con un ricco corredo di strumenti e in compagnia di
Augusto Aehnelt, nominato macchinista della Specola napoletana, che lo coadiuvò nell'installazione delle apparecchiature nella Specola di San Gaudioso per
porre in attività colla massima sollecitudine l'Osservatorio di Napoli.
Quando nel 1812 il Governo stabilì di erigere un edificio nuovo adibito a Osservatorio, Zuccari, che aveva speso
...molto tempo nelle anticamere per ottenere i fondi necessari alla fabbrica, fu tra i protagonisti dell'impresa. A lui e all'architetto
Stefano Gasse si deve il progetto originario che il re, i ministri e i consiglieri definirono un magnifico tempio a Urania,
opera di Federigo che l'astronomica scienza da' tugurii a regio stato innalzò. L'originale progetto subì alcune modifiche suggerite prima dagli astronomi di Milano e dallo scienziato ungherese
Franz Xaver von Zach e successivamente dall'astronomo di Palermo
Giuseppe Piazzi, nominato il 19 maggio 1817 "Soprintendete generale degli Osservatori Reali di Napoli e Palermo" da re Ferdinando di Borbone, per rendere l'edificio più sobrio e funzionale. La posa della prima pietra fu posta il 4 novembre 1812 con una solenne cerimonia presieduta dal ministro Zurlo e da Zuccari alla presenza di molte autorità civili, militari e accademiche della città:
L'intendente di Napoli col Consiglio degli Edifizi Civili ... il Direttore g.le della Pubblica Istruzione col corpo dell'Università de' Regi Studi ed i Presidenti de' Giury ... una deputazione della Società R.le composta di due membri di ciascuna delle tre Academie ... il Prefetto di Polizia, ed il Sindaco di Napoli ... la deputazione de' diversi stabilimenti dell'Istruzione pubblica, una deputazione dell'Istituto d'Incoraggiamento, ed un altra della Società Pontaniana ... Un distaccamento di truppa ... l'Orchestra. Nel marzo del 1815 l'edificio era già in avanzato stato di costruzione. Zach visitando il nuovo osservatorio insieme al costruttore bavarese di strumenti scientifici
George von Reichenbach e alla duchessa
Charlotte von Sachsen-Meiningen, non esitò a definire lo straordinario edificio come
un Vesuvio dell'Astronomia che sparge oro.
Con il sostegno del ministro Zurlo, Zuccari tentò di far venire a Napoli l'astronomo di Torino
Giovanni Plana, conosciuto a Milano dove erano stati entrambi allievi di Oriani. Già nel 1813 un altro astronomo conosciuto a Brera si era trasferito a Napoli:
Francesco Capaccini divenne suo aggiunto sia in Osservatorio che alla cattedra universitaria. Con lo scoppio dei tumulti del 1815 Capaccini abbandonò Napoli e gli studi astronomici, avviandosi alla carriera ecclesiastica nella Curia romana e svanì ogni possibilità di avere Plana a Napoli. Zuccari restò a guidare l'Osservatorio assistito dal meccanico Aenhelt, dal
Conservatore delle Machine Astronomiche, Meteorista, e storiografo dell'Astronomia Angelo Cassella, dagli alunni
Gabriele Fergola e Giovanni Alfano, dai collaboratori tecnici Domenico Molinarini, Lorenzo Pucillo e Giuseppe de Francesco e infine dal giovane
Ernesto Capocci che già dal 1815 coadiuvava suo zio Federigo Zuccari nelle osservazioni meteorologiche e che dal marzo 1817 fu nominato alunno presso l'Osservatorio.
Presso l'osservatorio provvisorio di S. Gaudioso compì, con i pochi mezzi a disposizione, osservazioni tanto del sole, che di varie stelle... come esser deve in ogni osservatorio nascente, la determinazione esatta della posizione geografica dell'Osservatorio... l'eclissi solari, e le occultazioni di stelle dietro la luna... Si osservano i Pianeti... e la luna, e le stelle principali di Masckeline... si fanno alcune osservazioni meteorologiche.
Nel gennaio del 1816 Zuccari scrisse a
Lodovico Loffredo, principe di Cardito e presidente della Commissione della Pubblica Istruzione, un ampio saggio corredato di "
parecchi dettagli della storia della scienza, che per lo più non si trovano nelle opere finora pubblicate", chiedendo di poter stampare le
Osservazioni originali, che giornalmente si fanno nell'Osservatorio, onde conseguire qui vantaggi, senza de' quali riescono mutili... simili stabilimenti. La Commissione accordò i
mezzi necessari, onde si possa effettuare la stampa di siffatte osservazioni e approvò che insieme alla descrizione dei preziosi strumenti si eseguissero i disegni delle macchine, dell'edificio e dei giardini del nuovo Osservatorio Astronomici di Napoli da
potersi inserire nel primo volume de' travagli astronomici dell'Osservatorio.
A metà del 1816 Zuccari si ammalò, recuperò a fatica le forze, ma a metà dell'anno successivo i medici gli consigliarono di trasferirsi dalla casa di Miradois in un luogo dove poter respirare
aure più tiepide e salubri. Si spostò a Barra in casa di Angelo Cheibis. Qui morì il 17 dicembre 1817
di tise prodotta dalle lunghe e continue angustie dell'animo, assistito dall'amico
Giosuè Sangiovanni. Fu sepolto nella chiesa di san Domenico a Barra
nella Cong.ne del Sa.mo Rosario come fratello.
Pochi sono i suoi lavori editi che non permettono di valutare in pieno la sua personalità scientifica. Inediti sono rimasti alcuni scritti già pronti per essere stampati, compreso un catalogo di osservazioni astronomiche fatte nell'Osservatorio ad interim di San Gaudioso tendenti a determinare la posizione geografica non meno di questo luogo che del nuovo Osservatorio a Miradois, e di altri punti della Città per mezzo di operazioni geodesiche, ... una distinta descrizione della nuova Specola, e della macchine destinate per la medesima coi rispettivi disegni incisi in rame e alcune memorie astronomiche tra cui una tavola di rifrazione utile per il clima di Napoli.
Su di lui vale soprattutto il giudizio di Barnaba Oriani, suo maestro a Brera e "garante", il quale lo descriveva di gracile costituzione e perciò non adatto a sostenere le fatiche di una lunga serie di osservazioni.
Carriera scientifica:
Assistente - Osservatorio Astronomico di Napoli, 1807 - 10 agosto 1811Professore di Trigonometria sferica -Scuole Politecnico-Militari (La Nunziatella), 1807 - 10 agosto 1811
Professore di Geografia matematica - Scuole Politecnico-Militari (La Nunziatella), 1807 - 10 agosto 1811
Direttore - Osservatorio Astronomico di Napoli, 17 agosto 1811 - 15 dicembre 1817
Professore ad interim di Astronomia - Università degli Studi di Napoli, 17 agosto 1811 - 31 dicembre 1811
Professore di Astronomia - Università degli Studi di Napoli, 1 gennaio 1812 - 15 dicembre 1817
Onorificenze e titoli:
Socio Ordinario - Società Reale di Napoli. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche. Classe di Fisica, 3 ottobre 1811Socio Residente - Accademia Pontaniana, 24 aprile 1812Socio Ordinario - Reale Istituto d'Incoraggiamento, 4 giugno 1812
Cavaliere - Reale Ordine delle Due Sicilie, [1814]