Presentazione

Massimo Della Valle
Direttore dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte
Federigo nasce a Isola del Liri (Frosinone), l'antica Isola di Sora in Terra di Lavoro, nel 1784 da famiglia benestante che annovera nell’albero genealogico due pittori di talento del Cinquecento italiano: Taddeo e Federigo Zuccari.
Fin da bambino manifestò uno spiccato interesse per la scienza e la filosofia che iniziò a studiare con una avidità e perseveranza che sconcerta trovare in un adolescente. Scorrendo le vicende della sua breve vita e la descrizione della sua persona: “benché non grande nella persona: di bianchissimo volto, di capello oscuro: vivaci pupille sopra naso aquilino” non posso non notare delle similitudini con Giacomo Leopardi. In una nota biografica scritta da Antonio Benci, suo caro amico, si può leggere: “Per anni 11 nèi libri sempre ristette…. Niun divagamento per bella stagione, né per giovanile baldanza”. 
Il risultato fu straordinario: poco più che ventenne padroneggiava con grande disinvoltura oltre all’italiano, il francese, il tedesco, il latino e il greco. A soli ventitré anni insegna matematica alla “Nunziatella”, è obiettore di coscienza ante litteram, detesta le armi e rifiuta il grado di capitano e con esso una promettente carriera militare per dedicarsi alla sua passione: lo studio della volta celeste. Si reca a studiare a Milano dove sotto la guida degli astronomi della specola meneghina, come Oriani, de Cesaris e Carlini, diventa uno degli astronomi più famosi del suo tempo e nel 1812 rientra a Napoli dove gli viene affidata la cattedra di astronomia e inizia a dirigere la specola di San Gaudioso. Si rende presto conto che il sito non è dei migliori e inizia a pensare ad una nuova specola per la Città di Napoli. Con il ministro Zurlo, convince Gioacchino Murat, re di Napoli a finanziare la costruzione del nuovo Osservatorio, sulla collina Miratodos, a Capodimonte, e il 4 novembre del 1812 pone la prima pietra del nuovo Osservatorio: “Ed allora magnifico sia l’edificio: esclamò il Monarca. Magnifico sia ripeterono i Consiglieri, i Ministri: opera di Federigo, che l’astronomica scienza dà tugurii a regio stato innalzasse”. 
Celebrare Zuccari e la sua opera attraverso questo ideale viaggio nel tempo, rivisitando le origini dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, è un passo essenziale per non far dimenticare, alle generazioni successive, il valore dell'eredità culturale che abbiamo ricevuto in dono da uomini come Federigo Zuccari e soprattutto che tale eredità dobbiamo meritarcela, attraverso i nostri comportamenti, i nostri valori, le nostre idee.