Telescopio equatoriale di Reichenbach & Utzschneider

Osservatorio Astronomico di Capodimonte
Museo degli Strumenti Astronomici
Monaco di Baviera, 1814
Reichenbach, Georg Friedrich von Diametro obiettivo: 17.5 cm
Distanza focale: 302 cm
Ottone, argento

Funzione:

Per osservazioni celesti.

Iscrizioni:

Reichenbach und Utzschneider in München 1814

Annotazioni storiche:

"La nostra macchina equatoriale, una delle migliori in tal genere uscita dalla celebre fabbrica di Reichenbach di Monaco, è quella la quale attese le assidue cure e grandi precauzioni ripetutamente usatesi si trova meglio delle altre in istato di servire con vantaggio all'esigenze della pratica".
Lo strumento fu acquistato da Federigo Zuccari dalla ditta Reichenbach tramite il barone von Zach e arrivò a Napoli a bordo del mercantile "La Madonna delle Grazie", una polacca a due alberi a vele quadrata usata nel Mediterraneo, nel marzo 1815. Fu depositato presso la Biblioteca reale insieme ad altri strumenti fino alla fine dei lavori di costruzione dell'Osservatorio di Capodimonte.
Tra l'aprile del 1827 e l'agosto del 1829, Ernesto Capocci e Leopoldo del Re utilizzarono "il Gran Telescopio di Reichenbach" insieme al cerchio meridiano per la compilazione della carta celeste dell'Accademia delle Scienze di Berlino, nella regione assegnata compresa tra -15° e +15° di declinazione e 18 e 19 ore di ascensione retta. Con questa macchina equatoriale misurarono la posizione di diciassettemila stelle, compilando una mappa che l'Accademia valutò eccellente per "l'eleganza e la bellezza congiunta all'esattezza ed alla precisione".
Tra il 1849 ed il 1865 il telescopio fu il fedele strumento di osservazione di Annibale De Gasparis che con esso scoprì nove nuovi piantini:

Igea Borbonica, 12 aprile 1849
Partenope, 11 maggio 1850
Egeria, 2 novembre 1850
Eunomia, 29 luglio 1851
Psiche, 17 marzo 1852
Massalia, 19 settembre 1852
Themi, 5 aprile 1853
Ausonia, 10 febbraio 1861
Beatrice, 26 aprile 1865


Queste scoperte gli valsero già nel 1851 il conferimento della medaglia d'oro della Royal Astronomical Society: "It is now my duty, Gentlemen, to announce to you that the Council have awarded the Medal of the Society to Signor Annibal de Gasparis, for the discovery of the three planets, Hygeia, Parthenope, and Egeria"
Considerato da Azeglio Bemporad strumento di "singolare pregio storico, [ma] di ingombro inutile ... anzi dannoso, per un istituto destinato essenzialmente all'astronomia pratica", nel 1916 ne propose la cessione al Museo di San Martino di Napoli, "dove sono raccolti tanti gloriosi cimeli. Penso che per il pubblico, che non ha familiarità cogli strumenti astronomici, questo piccolo equatoriale dovrebbe costituire una singolare attrattiva, anche a prescindere dalle scoperte fatte col medesimo le quali potrebbero venir riassunte in una breve tabella da affiggersi accanto allo strumento".