Osservatorio del Collegio romano, poi Regio Osservatorio del Collegio romano, poi Regio Osservatorio del Collegio romano e annesso Museo astronomico e copernicano

Storia archivisticaIn primo luogo le carte prodotte e raccolte dal Museo astronomico e copernicano nella prima fase della sua esistenza, quando si configurava come ente autonomo sebbene affidato al direttore dell’Ufficio centrale di meteorologia, Pietro Tacchini, e ospitato nei locali dell’Osservatorio del Collegio romano. L’obiettivo principale del Museo era la costituzione di una raccolta di testimonianze dell’attività dei maggiori studiosi di astronomia: per tale motivo, e grazie alla politica di acquisizione promossa da Arturo Wolynski e da Pietro Tacchini, nella sede del Collegio romano si concentrarono in breve tempo alcuni fondi personali (Gian Battista Donati, Alessandro Dorna e Paolo Ignazio Porro) e numerosi autografi e manoscritti di astronomi confluiti nella raccolta tradizionalmente conosciuta come Autografi degli astronomi italiani. Nel 1905 si realizzò la fusione amministrativa del Museo con l’Osservatorio del Collegio romano: da tale data in poi la documentazione che testimonia l’attività e la gestione del Museo costituisce parte del fondo dell’Osservatorio del Collegio romano e ne segue le vicende storico – istituzionali. In secondo luogo, si conservano le carte di alcuni degli astronomi che prestarono la loro attività presso l’Osservatorio del Collegio romano (Gaspare Stanislao Ferrari, Elia Millosevich, Angelo Secchi e Pietro Tacchini).