Giuseppe Cavignato fu il successore di
Giuseppe Lorenzoni, la nomina di vice meccanico, ed egli non deluse le migliori speranze poiché l'officina durante la sua gestione attraversò uno dei suoi periodi più interessanti.
La spedizione italiana in India per l'osservazione del transito di Venere del 1874, alla quale partecipò anche l'astronomo aggiunto
Antonio Abetti, mise in evidenza le grandi capacità di Cavignato. Infatti, furono portate e utilizzate due grandi montature parallattiche realizzate dal Cavignato, e la loro efficacia fu tanto apprezzata che l'Osservatorio di Catania commissionò allo stesso Cavignato la montatura per una grande equatoriale che egli costruì e mise in opera con il grande plauso degli astronomi che la usarono.
Tuttavia, l'allora officina della Specola, che si trovava al primo piano della Torre, non era in grado ne di ospitare strumenti di così grande mole ne le macchine idonee a realizzarli. Così l'astronomo aggiunto Abetti ebbe la geniale idea, in accordo con il Direttore, di far intervenire la Società Veneta per imprese e opere pubbliche affinché con i suoi mezzi potesse infondere nuova vitalità alla vecchia officina. La società vi aderì immediatamente e acquistò una serie di terreni e fabbricati adiacenti all’Osservatorio dove venne impiantata la nuova Officina. Da questi nuovi ambienti, ampi e moderni, uscirono sia gli strumenti di costruzione tradizionale della Specola sia montature equatoriali tra le più grandiose dell’epoca. Fu proprio che in questa nuova Officina il Cavignato venne nominato direttore tecnico con uno stipendio di L. 2600 annue, oltre alla partecipazione agli utili.
Nel 1897 il Cavignato fu pressoché sostituito come tecnico dell’Osservatorio dal suo allievo
Sante Mioni, assunto come apprendista nel 1874 alla giovane età di undici anni. Nel 1909, a seguito di un progressivo indebolimento della vista, il Cavignato si ritirò e direttore dell’Officina divenne l’allievo Mioni.
Sempre coadiuvato dai figli il Cavignato continuò a dedicarsi al commercio di strumenti di precisione, di macchine fotografiche e di ottica in genere.
Infine il Cavignato morì nel 1919 a seguito di una breve malattia.