Lo strumento è costituito da un dispositivo per l'avanzamento della carta e un sistema a punte scriventi. Il dispositivo di avanzamento della carta è costituito da una scatola contenente il roteggio; nella parte superiore della scatola è fissato un braccio in ottone che porta una bobina su cui è avvolta la striscia di carta.
Sul lato della scatola una leva permette di bloccare o liberare l'asse del regolatore di velocità, permettendo di avviare o fermare lo strumento.
Dopo l’introduzione della telegrafia nelle trasmissioni terrestri, divenne subito evidente alla comunità astronomica che tale nuovo mezzo sarebbe stato di grande utilità nella soluzione di un secolare problema che assillava gli astronomi: la determinazione delle differenze di longitudine. Per tale operazione erano stati in passato utilizzati gli artifici più vari: distanze lunari, eclissi dei satelliti di Giove, corse cronometriche, osservazione delle meteore, uso di segnali artificiali come quelli ottenuti bruciando una piccola quantità di polvere da sparo. Tutti questi artifici avevano però severe limitazioni di tempo e di spazio, e la differenza di longitudine fra due osservatori molto lontani era una faccenda lunga e delicata. La telegrafia forniva finalmente un mezzo per trasmettere un segnale di tempo ad una distanza qualsiasi ed in un momento scelto dagli osservatori: ci fu quindi una esplosione di attività in questo settore e tutti gli osservatori astronomici italiani iniziarono una serie di lavori in tal senso.
Il ricevitore telegrafico in questione venne utilizzato per ricevere i segnali di tempo trasmessi da una stazione remota durante le varie campagne osservative svolte sotto l’egida della Commissione Geodetica Italiana.