Circolo moltiplicatore

Data1822
realizzato aVienna
Si tratta di un cerchio moltiplicatore a livello fisso, il cui cerchio può essere disposto solo su piani verticali.
Lo strumento ha due cerchi verticali di dimensioni simili, uno interno all’altro, concentrici e complanari. Entrambi potevano ruotare attorno al comune centro di rotazione indipendentemente l’uno dall’altro. Il cerchio alidada, quello più interno, a cui è attaccato il telescopio, poteva essere fissato al cerchio diviso tramite una ganascia a vite. A sua volta il cerchio più esterno poteva essere fissato alla colonna verticale per mezzo di una seconda ganascia attaccata alla colonna, in basso (ora mancano entrambe le ganasce). Questa era la caratteristica strutturale che permetteva di eseguire la ripetizione degli angoli.
La divisione del cerchio era probabilmente incisa su una lastrina d’argento, così come le divisioni dei quattro nonii del cerchio alidada: tuttavia tutte le divisioni mancano.
Probabilmente i nonii permettevano di leggere i 4 secondi d’arco.
Gli assi dei due cerchi, uno interno all’altro, sono orizzontali e perpendicolari alla colonna verticale di sostegno. Sia il cerchio diviso che quello dell’alidada erano sostenuti da contrappesi per evitare che il loro peso esercitasse sforzi eccessivi sugli assi causando deviazioni dal piano verticale. La posizione dello strumento veniva verificata con due livelle a bolla, una posta alla sommità della colonna verticale e l’altra fissata alla parte posteriore del cerchio diviso.
Grazie alle misure alle misure fatte con questo strumento e pubblicate è stato possibile ricava la precisione dello strumento media che è di 2.20”.
Il telescopio è privo delle ottiche.
Probabilmente il telescopio aveva un contrappeso per prevenirne le flessioni. L’illuminazione dei fili del reticolo posti nel fuoco dell’oculare avveniva tramite uno specchietto forato che si trovava al centro del telescopio e rifletteva la luce inviata da una lampada esterna attraverso un foro. L’intensità dell’illuminazione era regolabile grazie a un filtro colorato, montato in modo da scorrere davanti al foro d’entrata della luce.

Fu costruito da Andreus Jaworski all’I.R. Politecnico di Vienna e verificato, prima della spedizione a Milano, da J. J. von Littrow (1781-1840), direttore dell’Osservatorio di Vienna, che lo giudicò accurato e affidabile.
Arrivò a Milano nel 1824, e fu usato da Francesco Carlini (1783-1862) negli anni immediatamente successivi per una serie di osservazioni dedicate alla verifica di alcuni parametri astronomici fondamentali, quali l’altezza del polo, e quindi la latitudine dell’Osservatorio, l’obliquità dell’eclittica attraverso l’osservazione del Sole ai solstizi, le costanti della rifrazione.
Il il bombardamento di Milano nell’agosto del 1943, danneggiò fortemente lo strumento e attualmente manca di numerose parti.

Persone correlate
Dettagli
Materia e tecnica
Acciaio
Misure
Cerchio orizzontale : diametro 74,5
Categoria
Astronomia
Definizione
Circolo
Bibliografia
F. Carlini, Ascensioni rette della stella polare in Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1821, Appendice, Milano 1820
F. Carlini, Solstizi osservati con un circolo moltiplicatore di 18 pollici in Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1829, Appendice, Milano 1828
E Carlini, Distanze dallo zenit della stella polare osservate con un circolo moltiplicatore di 18 pollici di diametro in Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1831, Appendice, Milano 1830
F. Carlini, Solstizio d’estate osservato con un circolo moltiplicatore di 18 pollici di diametro in Effemeridi astronomiche di Milano per l'anno 1835, Appendice, Milano 1834
E. Miotto, I cerchi moltiplicatori all'Osservatorio di Brera in Atti della Sez. di Storia della Fisica del LXXIII Congresso della SIF, Napoli 1987, pp. 279- 294
Miotto E., Tagliaferri G., Tucci P., La strumentazione nella storia dell'Osservatorio Astronomico di Brera, Milano 1989, pp.56
Tucci P., I cieli da Brera: astronomia da Tolomeo a Balla, Milano 2000
Autore schedaMattavelli, Marcella