Si tratta di un orologio a tempo siderale, con pendolo lungo 120 cm con braccio in lega speciale “invar” a basso coefficiente di dilatazione termica.
Il quadrante dell'orologio a pendola, di forma circolare, segna in un unico circolo le ore, mentre in due piccoli quadranti circolari si leggono i secondi e i minuti primi.
L’orologio a pendolo si basa sull’isocronicità (indipendenza dall’ampiezza) delle oscillazioni di una massa sospesa e lasciata libera di oscillare. In certe condizioni la durata di ogni oscillazione dipende esclusivamente dalla lunghezza del pendolo. Dalla scoperta di questo principio fisico, dovuto come è noto a Galileo Galilei, la tecnica mise a punto orologi a pendolo sempre più perfezionati. Gli elementi importanti per un orologio a pendolo come questo sono due: il pendolo la cui lunghezza deve essere il più possibile stabile, indipendente da variazioni termiche o climatiche, e il meccanismo di mantenimento delle oscillazioni (scappamento), che deve essere in grado di fornire al pendolo solo l’energia perduta per attrito, senza forzarne il moto. L’energia per mantenere le oscillazioni viene generalmente fornita dalla lenta discesa di una massa, in grado di esercitare una forza costante sul meccanismo.
Questo orologio a pendola fu prodotto in Germania, a Glashütten in Sachsen da Strasser & Rohde nel 1898. Fu acquistato dalla Commissione Geodetica Internazionale e installato presso la Stazione Astronomica di Carloforte per essere utilizzato come orologio campione fin dal primo insediamento. Funzionò ininterrottamente fino a tutti gli anni ’60, per poi essere sostituito da campioni al quarzo.