Sismometrografo Agamennone

Il sismometrografo Agamennone è un sismografo a pendoli orizzontali. Un tamburo rotante accoglie una striscia di carta affumicata destinata a registrare le oscillazioni di due punte di vetro. Le vibrazioni della crosta terrestre vengono rivelate dalle masse dei pendoli e, opportunamente amplificate da apposite leve si trasformano in oscillazioni dei pennini con conseguente registrazione sulla carta. Al sismografo era accoppiato il cronometro Dent che, attraverso un apposito relè, all’inizio di ogni minuto, deviava un’altra punta scrivente, imprimendo così una marca temporale. 

Nei primi anni del novecento la Stazione Astronomica di Carloforte fu dotata di un sismografo, utile per controllare la stabilità della installazione osservativa. Venne installato un primo strumento, un microsismografo Vicentini, di cui resta qualche striscia di registrazione, che cessò di funzionare per un guasto nel 1923 e nel 1927 venne sostituito da uno strumento di grande precisione e sensibilità: il Sismometrografo Agamennone. Lo strumento venne utilizzato per la registrazione di telesismi più o meno intensi il cui epicentro si trovava a distanze fino a 5000 Km. Nei vari decenni di funzionamento le registrazioni dovute a fenomeni vicini furono pochissime, ove si eccettuino i terremoti molto intensi, in Bulgaria nell’aprile del 1928, il cui epicentro dista da Carloforte circa 1500 km. 
riguardo questo strumento e la sua instalazione presso la staizone carlofortina esiste una ricca documentazione storica sulle vicende che accompagnarono la cessione e l’installazione dello strumento. In una relazione sull’attività della Stazione per il 1927, a cura dell’allora direttore Giovanni Peisino si legge che lo strumento arrivò a destinazione con numerose parti rotte a causa del trasporto, e ci vollero dei mesi e la dedizione del personale per rimetterlo perfettamente in funzione, con l’aiuto di officine locali. 
Disgraziatamente il sismografo (giunto a Carloforte nel Giugno 1927) sofferse tali avarie nel viaggio di trasporto che si dovette, all’atto della consegna fra i due consegnatari Dott. Cecchini - Peisino, avvenute il giorno 17 Agosto 1927, constatare la rottura di parecchie parti essenziali dell’istrumento. Per non sottoporre l’instrumento ad un nuovo e costoso viaggio provvedemmo, in parte con i nostri mezzi ed in parte con l’opera delle officine locali alla riparazione che riuscì benissimo e confortante fu l’esito del lungo e minuzioso lavoro, dimostrato da recenti registrazioni (6 Gennaio) di movimenti tellurici lontani. Gli orologi hanno tenuto i loro andamenti normali tranne il Dent a tempo medio il cui andamento di circa 20 secondi è stato da noi ridotto a 1,5 secondi diurni. Ci è doveroso e grato porgere qui i nostri più vivi ringraziamenti all’On. Ministero della Pubblica Istruzione che ha concesso a questa Stazione l’autorizzazione ed il contributo di lire 2000 per l’acquisto di una macchina calcolatrice, colla quale si possono eseguire con più sicurezza i vari calcoli e controlli inerenti al servizio astronomico e meteorologico e colla quale gli astronomi potranno compiere lavori, nei periodi di tempo lasciati liberi dalle mansioni per cui sono chiamati a Carloforte." 
Nella successiva relazione del 25 Aprile 1929, per il nuovo servizio sismico presso la R. Stazione Astronomica di Carloforte, G. Peisino scriveva: “Le registrazioni dello strumento sono dovute, a Carloforte, quasi tutte a telesismi più o meno intensi il cui epicentro si trovava a distanze mai inferiori ai 5000 Km. Pochissime furono le registrazioni dovute a fenomeni vicini, ove si eccettuino i terremoti molto intensi, come i due distruttori in Bulgaria del 14 e del 18 aprile 1928 il cui epicentro dista da Carloforte di circa 1500 Km, e che vennero ampiamente registrate a Carloforte. Così pure lievissimi o addirittura mancanti furono le registrazioni dovute alle recenti perturbazioni sismiche della Regione ferrarese e bolognese. Ciò porterebbe a concludere nella conferma di quanto il Prof. Favaro diceva nella relazione da lui fatta nel servizio sismico di Carloforte nel decennio 1900-09, circa la refrattarietà alle onde sismiche dei mezzi che separano l’Isola di S.Pietro dai continenti. Il sismometrografo Agamennone è in ogni modo assai sensibile e sebbene costruito essenzialmente per la registrazione dei terremoti vicini, l’esperienza dimostra che esso serve benissimo anche per la registrazione dei terremoti lontani o remoti.
A partire dal gennaio 1929 i dati osservativi venivano inviati all’Ufficio Centrale di Meteorologia Geofisica e, in seguito anche al Bollettino dell’Unione Geofisica Internazionale di Strasburgo.

Persone correlate
G. Peisino
Dettagli
Materia e tecnica
Ferro - bachelite
Categoria
Geofisica e oceanografia
Definizione
Sismografo
Bibliografia
G. Peisino, relazione sulle Attività della R. Stazione Astronomica di Carloforte nell'anno 1927, 1928
P. Calledda, La Stazione Astronomica di Carloforte, immagini e strumentazione storica, 2000
Autore schedaCalledda, Peppino

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