Si tratta di uno spettroscopio a visione diretta. Lo strumento è in ottone verniciato in nero. Ad una delle estremità del tubo vi è una flangia filettata per avvitarlo al telescopio. Subito all’interno la fenditura, a larghezza regolabile mediante chiavetta. A fianco della fenditura sul tubo è possibile appendere una piccola lampada a sospensione cardanica nella quale veniva bruciato alcol salato per ottenere le righe gialle di riferimento del sodio.
Dietro la fenditura si trova il collimatore ed un sistema di cinque prismi. A 32 cm dalla flangia si innesta sul tubo principale un secondo tubo, inclinato verso l’oculare dello strumento. Alle sue estremità si innesta una lampada ad olio anch’essa a sospensione cardanica che ha la funzione di illuminare una scala posta internamente allo strumento. Per regolare l’intensità della luce una lastrina di vetro colorato può essere fatta scorrere mediante una vite davanti alla finestrella della lampada. Le due lampade sono circondate da una fascia metallica alta 5 cm che serviva ad evitare che l’osservatore fosse disturbato dalla luce.
A metà del tubo un’apposita scanalatura serve ad alloggiare un collare di ottone chiuso da due viti; il collare ha un perno che può essere infilato in un sostegno per l’uso in laboratorio. Tutto lo strumento è contenuto in una cassetta di noce di 20 x 11,5 x 58 cm. Nella parte interna del coperchio si trova l’etichetta della ditta costruttrice
"Officina di Strumenti Ottici e Matematici diretta da G. Poggiali con l’assistenza scientifica dei Professori G. B. Donati e T. Del Beccaro"
Sullo strumento è riportato il marchio dell’officina, costituito da un triangolo isoscele con la scritta “Firenze” lungo la base ed una stella al vertice; lo stesso marchio è riportato anche sull’etichetta di carta.
Lo strumento è in buone condizioni e completo in ogni sua parte, compreso un secondo oculare, tranne che per la perdita delle chiavette per regolare la fenditura e per i piccoli movimenti della lente cilindrica.
In una seconda cassetta di 28 x 26 x 22 cm, anch’essa in noce e recante all’interno la stessa etichetta, e’ contenuto il treppiede in ghisa, alto 19 cm, recante alla sommità una vite in ottone per fissare a pressione il perno del collare, e due piccoli sostegni, anch’essi in ghisa, con base circolare di 6 cm di diametro, alti 11 cm, alla cui sommità si avvitano due asticciole in ottone, lunghe 15 cm, sulle quali possono scorrere altre due asticciole ortogonali lunghe 4 cm. Su queste ultime si infilano quattro tubicini in vetro, terminanti con un sottile filo metallico.
L’apparato di laboratorio, che serviva ad ottenere spettri di confronto, è incompleto. Vi sono infatti nella cassetta quattro alloggiamenti privi del loro contenuto. Due di questi contenevano probabilmente lampade simili a quelle dello spettroscopio.