Circolo meridiano

Data1833 - 1836
realizzato aMonaco, Vienna
CostruttoriChristoph Starke

Lo strumento, in attesa di restauro, è tuttora montato all’interno del suo cupolino, sulle due colonne piramidali di sostegno originali. Su una delle due colonne è fissato il circolo per le misure delle distanze zenitali, costituito da due strutture concentriche: la prima è graduata di 3 in 3 minuti e ruota assieme al cannocchiale; la seconda, fissa, reca incisi in argento quattro noni, che consentono la lettura dei 2 secondi d’arco. La lettura delle divisioni veniva effettuata mediante due microscopi semplici mobili; nel 1858 a questi si aggiunsero due microscopi micrometrici fissi, che consentivano una lettura alternativa rispetto a quella del nonio. Sul lembo del circolo è incisa la firma «K. K. polithecn. Institut in Wien. Chr. Starke».

Il cannocchiale è formato da due tubi di ottone saldati assieme ai due perni tronco-conici orizzontali mediante un cubo di giuntura. L’obiettivo originale del cannocchiale, realizzato nelle officine ‘Utzschneider & Fraunhofer’ di Monaco, aveva apertura di 109 mm e focale di 163,5 cm; era inoltre corredato di quattro oculari ordinari (che fornivano ingrandimenti di 61, 77, 97, 160) e da due oculari zenitali (di ingrandimento pari a 60 e 90 rispettivamente). Nel 1911 fu sostituito con l’attuale, opera della fabbrica Zeiss di Jena, con apertura e focale leggermente superiori rispetto all’originale (11 e 164 cm rispettivamente).

Erano di corredo alla macchina due livelli a bolla d’aria, uno per la verifica della perfetta orizzontalità dell’asse di rotazione e l’altro per la determinazione delle variazioni di posizione del circolo alidada causate dall’escursione termica o da altri fattori indeterminati.

Il circolo meridiano, ideato e progettato per la prima volta da Reichenbach attorno al 1810, permetteva di unire in unico strumento il quadrante murale e lo strumento dei passaggi semplificando notevolmente le procedure di osservazione.  Il circolo meridiano permetteva perciò di far ruotare il cannocchiale su un piano esattamente parallelo al meridiano e, al tempo stesso, di determinare le altezze su di un circolo diviso con grande precisione.
Presentata richiesta al governo austriaco sin dai primi mesi del 1831, nel 1836 lo strumento giunse all’Osservatorio patavino e fu collocato nella torretta ottagonale che era stata appositamente costruita in quegli stessi anni nella terrazza soprastante la sala meridiana.

Sopra la porta di accesso alla torretta fu apposta la seguente iscrizione:

CIRCULUM MERIDIANUM/ EX INSTITUTO VINDOBONENSI POLYTECNICO/ FRDINANDO I AUG N/ HUC MISIT LOCAVITQUE/ ANNO MDCCCXXXVI.

Attorno alla metà del 1837 lo strumento, accuratamente montato e rettificato era pronto per l’uso.
Nel 1858 Santini acquistò un micrometro di Stampfer, che era in grado di produrre linee e punti luminosi in campo oscuro nel piano focale, da utilizzarsi in alternativa all’originale micrometro filare; in seguito nel 1874 si sostituì la lanterna originale e si controllò con più efficacia, mediante opportuno annerimento delle pareti interne dei tubi ottici, l’inutile dispersione della luce all’interno del cannocchiale. Inoltre, sempre nello stesso anno, venne realizzato un nuovo micrometro filare il cui reticolo era formato da 21 fili divisi in 5 gruppi. Nel 1914 il meccanico dell’Osservatorio Sante Miloni realizzò un nuovo e moderno micrometro, studiato appositamente per ottenere alcuni miglioramenti rispetto ai micrometri precedenti.

Fondamentale corredo dello strumento era anche lo 'scopo meridiano' che Santini fece collocare nel 1842, in occasione del IV Congresso degli Scienziati Italiani, negli attuali giardini del Bastione S. Croce, in un luogo elevato visibile dalla Specola. Questa stele in pietra era la mira meridiana che si utilizzava per allineare lo strumento con il meridiano celeste. La linea verticale giaceva infatti nel piano del meridiano, mentre gli incroci con le due linee ad esse perpendicolari servivano per il puntamento a distanza del cannocchiale.
Tramite il circolo meridiano Santini in collaborazione principalmente con l’astronomo e calcolatore aggiunto all’Osservatorio Astronomico di Padova, Virgilio Trettenero, eseguì per un periodo di circa 30 anni le osservazioni sulle quali si basano i cinque Cataloghi padovani, noti anche come Cataloghi di Santini, comprendenti un totale di quasi 10000 stelle, con astri fino alla decima magnitudine.

Persone correlate
Dettagli
Materia e tecnica
ottone - marmo - argento
Misure
Piramidi di marmo. Distanza tra le colonne: 1 / Circolo. / Telescopio. Obiettivo: 10,9; distanza focale: 163,5
Categoria
Astronomia
Definizione
Circolo
Bibliografia
Schreiben des Herren Professor Santini Directors der Sternwarte in Padua an den Herausgeber, in Astronomische Nachrichte Nr. 251 - 24 dicembre 1833.
G. Santini, Relazione intorno alla costruzione ed uso del Circolo meridiano dell'I. R. Osservatorio di Padova, in Nuovi saggi dell'Accademia di Padova, V, Padova, A. Sicca, 1840.
G. Santini, Posizioni medie di 2696 stelle pel 1° gennajo 1860, in Memorie dell'I. R. Veneto di scienze lettere ed arti, VII, Venezia 1858, p.311.
Viaro - Silvia - Padova, Il nuovo micrometro e le livelle del Circolo Meridiano della Specola di Padova - Studio, Venezia, Officine grafiche G. Ferrari, 1915.
V. Zanini, Gli strumenti scientifici alla Specola di Padova, in Atti del Seminario Storia delle Scienze e delle tecniche nell’Ottocento veneto: le scienze astronomiche., Venezia 20-21 ottobre 2005 p.148
V. Zanini, Gli strumenti scientifici della Specola. Catalogo in La Specola di Padova. Da torre medievale a museo, Padova, Signum Ediore.
Autore schedaZanini, Valeria