Si tratta di uno dei due cannocchiali collimatori del circolo moltiplicatore di Ertel. Tali cannocchiali erano posti su due pilastri, uno a Nord e l'altro a Sud del cerchio, in corrispondenza dell’intersezione del piano meridiano del cerchio col piano orizzontale che contiene l'asse di rotazione. I collimatori erano diretti l'uno verso l'altro in modo che da ciascuno di essi, alzando il cerchio con la macchina, si vedeva all'infinito il crocicchio posto nel fuoco dell'altro.
Il tubo di ogni collimatore è inserito in una struttura a parallelepipedo di metallo (probabilmente ottone o bronzo), verniciata in nero. Sui lati più lunghi la struttura si estende con due ali, dotate di foro di fissaggio, che consentono di ancorare il collimatore.
Le due facce minori del parallelepipedo sono la sede del gruppo che porta l'oculare e di quello che porta l'obbiettivo rispettivamente. Sulla faccia anteriore il tubo portaoculare è avvitato e inserito in un secondo tubo, concentrico ad esso, in modo da assicurare maggiore stabilità. La piastrina che sosteneva il crocicchio, disposta in direzione normale rispetto all'asse ottico, è registrabile mediante due coppie di viti contrapposte. All'estremità opposta, sulla faccia posteriore, il gruppo porta-obbiettivo è bloccato da quattro viti.