Obiettivo fotografico doppio, anastigmatico, simmetrico, a sei lenti.
E' costituito da tre parti: una centrale cilindrica contenente il diaframma a iride e due a questa collegata costituita ciascuna da due combinazioni uguali di tre lenti disposte simmetricamente di cui due incollate ed una spaziata. Il diaframma a iride è costituito da lamelle in metallo. La disposizione delle lamelle e quindi l'apertura del diaframma può essere modificata ruotando una ghiera concentrica alla sezione del cilindro. Sul cilindro sono indicate le aperture: da f4 a f36.
Gli obiettivi Plasmat di Rudolph nascevano dai modelli Dagor (Double Anastigmat Goerz) costituiti da due elementi di lenti uguali disposti uno di fronte all'altro. Ciascun elemento era costituito da tre lenti a menisco incollate di cui quella centrale positiva o negativa. Le tre lenti permettevano di lavorare con indici di rifrazione diversi, di correggere le aberrazioni sferiche, di appiattire il campo, di correggere le aberrazioni cromatiche. L'uso dei due elementi posti simmetricamente eliminavano le aberrazioni trasversali. Gli obiettivi Plasmat utilizzavano questa disposizione con la lente al centro positiva e con le due lenti più interne, di ciascun elemento, non incollate ma spaziate ovvero con un'intercapedine d'aria di froma convessa (Airspaced Dagor Type). Questo permetteva l'eliminazione delle zone di aberrazione sferica.