Spettroscopio a visione diretta di Hofmann

Dataante 1870
realizzato aParigi
CostruttoriHofmann, J. G.
L'elemento costituivo essenziale è il sistema di 5 prismi di vetro flint e crown affiancati e alternati in modo tale da consentire una piccola dispersione della luce e favorire la visione dello spettro nella direzione dell’asse ottico.
In origine aveva una dispersione totale di 10° e il cannocchiale forniva un ingrandimento pari a 4. Successivamente nel piano focale fu introdotta una fessura metallica con ampiezza regolabile tramite viti micrometriche e la lente collimatrice fu sostituita con un'altra di 27 cm di focale e del diametro di 30 mm, portando così a 17 l’ingrandimento totale.
Attualmente lo strumento è costituito da tre sezioni: la prima è il cannocchialino oculare, con il quale si osserva lo spettro; la seconda è il tubo spettroscopico vero e proprio, che contiene il sistema di prismi e il collimatore con la sua fessura. A quest’ultima parte è avvitata infine l’ultima sezione, cioè il tubo e la ghiera con cui lo strumento veniva collegato alla macchina parallattica di Starke. Sono di corredo allo strumento il treppiede di sostegno, un arco graduato di 20° per la misura delle posizioni angolari delle righe, il cannocchialino di scala, l’obiettivo collimatore originale e una mascherina da avvitare all’oculare per riparare gli occhi dalla luce solare diretta. Inoltre lo spettroscopio è corredato da 11 tubi di vetro, atti a contenere le sostanze chimiche di cui si voleva studiare o confrontare lo spettro, e dall’apposito sostegno a becco d’oca che serviva per reggerli.
Spettroscopio a visione diretta di Hofmann
Lo spettroscopio a visione diretta fu costruito da J. G. Hofmann e successivamente acquistato nel 1870 dalla Commissione Nazionale per Spedizione in Sicilia in occasione dell'eclissi di Solare di quell'anno. Inizialmente lo strumento aveva una dispersione di 10° ed era dotato di un cannocchialino che forniva un debole ingrandimento. Dopo 'esperienza siciliana Giuseppe Lorenzoni, astronomo e poi direttore dell'Osservatorio padovano, iniziò ad approfondire gli studi teorici di spettroscopia solare, che gran piede stavano prendendo in Italia grazie soprattutto all'opera di Angelo Secchi, pioniere dell'astrofisica moderna. Ben presto Lorenzoni capì che dalla combinazione dello spettroscopio di Hofmann con il cannocchiale di Starke-Merz, la cui combinazione rappresentava per l'astronomo un solo strumento chiamato telespettroscopio, si sarebbe potuto ottenere un miglior rendimento. Così nel 1871 l'astronomo padovano, insieme ai meccanici della Specola, introdusse "una fessura nel piano focale del cannochialino, collo scopo di restringere il campo spettroscopico, riducendolo quasi ad una linea". La fessura era metallica e poteva essere "ristretta od amplificata a volontà mediante opportune viti" ed inoltre poteva ruotare "insieme col tubetto oculare in modo da prendere qualunque posizione rispetto alla direzione delle righe dello spettro". Approfondite ulteriormente le sue conoscenze, Lorenzoni commissionò, ai meccanici dell'Osservatorio, una serie di ulteriori migliorie portando l'ingrandimento del cannochialino a 17 scegliendo come collimatore una lente di circa 30 cm di focale.
Nel 1874 lo spettroscopio a visione diretta, insieme al cannocchiale di Starke-Merz, fu utilizzato anche dalla spedizione scientifica italiana, guidata da Pietro Tacchini, che si recò in India per l'osservazione del transito di Venere sul disco solare.
Persone correlate
Dettagli
Materia e tecnica
ottone - metallo - vetro
Misure
Prima cassa / Seconda cassa / Spettroscopio, completo di oculare e tubo per collegamento al telescopio e treppiede; focale collimatore: 30 / Vecchio collimatore / Tubicini spettrali e sostegno / Pinzetta: 14
Definizione
Spettroscopio
Bibliografia
J. G. Hofmann, Exposition Universelle de 1867, Classe 12, Instruments d’optique, estratto da Les Mondes: revue hebdomadaire des sciences et de leurs applications aux arts et a l’industrie, XIV (1867)
G. Lorenzoni, Osservazioni spettroscopiche del bordo solare fatte ne R. Osservatorio di Padova durante l’anno 1871, in Memorie della Società degli Spettroscopisti Italiani, I (1872), p. 7-16;
G. Cacciatore Rapporti sulle osservazioni dell’eclisse totale di Sole del 22 dicembre 1870, Palermo, Stabilimento Tipografico Lao, 1872, p. 101;
G. Lorenzoni, Aberrazione di rifrangibilità negli obbiettivi composti di due lenti, e sue conseguenze, specialmente nelle osservazioni spettroscopiche, in Astronomische Nachrichten, 78 (1872), p. 289-292.
G. Lorenzoni, Sulla eclisse parziale di Sole del 26 maggio 1873 in Lorenzoni - Opuscoli, Breara
Tacchini Pietro, Il passaggio di Venere sul Sole dell'8-9 dicembre 1874 osservata a Muddapur nel Bengala - Relazione pubblicata a spese del Ministero della Pubblica Istruzione, Palermo, Stabilimento Tipografico Lao, 1875, p. 47
Von Konkony, Praktische Anleitung zur Anstellung Astronomischer Beobachtungen mit Beosonder Rucksicht auf die Astrophysik, Braunschweig, F. Vieweg u. Sohn, 1883, p. 664 e seg.
Zanini Valeria, Gli strumenti scientifici della Specola. Catalogo in La Specola di Padova. Da torre medievale a museo, Padova, Signum Ediore, p. 150
Autore schedaZanini, Valeria

Oggetti correlati