Lo strumento è formato da un telescopio in grado di ruotare attorno ad un asse orizzontale. Quest'ultimo non taglia a metà il telescopio e l'oculare non si trova allineato con l'obbiettivo: la luce che attraversa l'obbiettivo viene riflessa, all'intersezione fra il telescopio e l'asse, lungo una metà dell'asse stesso, alla cui estremità si trova l'oculare. Questo tipo di montatura (detta a cannocchiale spezzato) è estremamente comoda poiché l'occhio dell'osservatore rimane sempre allo stesso livello, indipendentemente dall'altezza della stella osservata. Inoltre, questa soluzione rende lo strumento molto più compatto in quanto permette di accorciare i sostegni dell'asse pur consentendo il movimento del telescopio lungo tutto il meridiano celeste.
L'asse, formato da due tronchi di cono, poggia su due sostegni verticali a forma di A che costituiscono un pezzo unico con una base rettangolare. A sua volta quest’ultima è posizionata sopra una base triangolare alla quale è fissata per mezzo di tre perni. Due dei perni, quelli lungo il lato corto del triangolo di base, terminano su due lastrine che, regolate con viti, possono scorrere lungo una scanalatura della base: in questo modo l'intera struttura dei sostegni può essere ruotata orizzontalmente attorno al terzo perno, così da orientare correttamente l'asse orizzontale.
Questo particolare strumento presenta una configurazione detta a cannocchiale spezzato. Essa era stata ideata dal barone
Franz Xaver von Zach (1754-1832) che nel 1811 l'aveva proposta a
Georg Friederich Reichenbach (1771-1826) per la realizzazione. Il primo modello fu spedito a Zach nel 1815, quando questi si trovava a Napoli Qualche tempo dopo anche
Barnaba Oriani (1752-1832) acquistò uno strumento analogo.
Tra i vari strumenti richiesti alla ditta
Bamberg, lo strumento dei passaggi fu l’unico che giunse a Brera in conto riparazioni danni della Prima Guerra Mondiale, anche se questo non fu l'unico richiesto dal direttore dell'Osservatorio
Emilio Bianchi (1875-1941). Infatti, il 22 dicembre 1922 la Commissione delle Riparazioni a Parigi aveva approvato l'ordinazione alla fabbrica tedesca di quattro strumenti:
- cerchio meridiano (costo: 26000 marchi oro)
- astrospettrografo Asp 5 (costo: 21600 marchi oro)
- strumento dei passaggi AP 55 (costo: 4000 marchi oro)
- sedia da osservazione A 1007 (costo: 1530 marchi oro)
Il totale di 53130 marchi in oro (da cui erano escluse le spese di trasporto pari a circa 6350 marchi oro) era più di un quinto del totale delle ordinazioni fatte alla Bamberg - la cui fondazione si deve, nel 1871, a Carl Bamberg (847-1892) - da tutta Italia. Infatti, a questa casa costruttrice si erano rivolti, oltre a quello di Brera, gli osservatori del Collegio Romano, di Arcetri, di Padova e i gabinetti di geodesia delle Università di Pisa, Torino, Padova, Genova. La sospensione delle forniture in conto riparazioni danni di guerra aveva però bloccato l'invio di quasi tutti gli strumenti.
Di tutte le ordinazioni fatte, nel 1924 giunse a Merate solo strumento dei passaggi che venne posto in un apposito padiglione.
Nel 1957 lo strumento fu trasferito a Brera e impiegato per i lavori dell'
Anno Geofisico Internazionale. Con la Bamberg il direttore di Brera trattò anche l'acquisto di un telescopio riflettore con apertura di 1 m. Tuttavia, il prezzo troppo elevato e le difficoltà degli ordini precedenti bloccarono l'accordo con la ditta tedesca. L'Osservatorio riuscì comunque ad acquistare un riflettore delle medesime dimensioni dalla
Zeiss che lo consegnò nel 1926, sempre in conto riparazioni di guerra.