Il funzionamento di questo termometro a massimi e minimi era basato sul diverso coefficiente di dilatazione termica dell'alcool e del mercurio. Lo strumento era costituito da un sifone di vetro che terminava ad entrambe le estremità con due serbatoi, uno dei quali ripiegato verso il basso, contenenti alcool. La colonna di alcool era quindi divisa a metà da una colonna di mercurio. A seconda che la temperatura crescesse o diminuisse, l’alcool e il mercurio si espandevano o si contraevano, innalzando due indici che scorrevano con lieve attrito in entrambi i cannelli del sifone. Il cannello con il serbatoio ripiegato segnalava la temperatura minima raggiunta, mentre dall’altro lato si leggeva la massima.
La scala graduata va da -30 a +40 (presumibilmente °C).
Il termometrografo, conosciuto anche come ‘termografo Six’, dal nome dell'inventore James Six (1731-1793), che lo realizzò per primo alla fine del Settecento, fu acquistato presso l'artefice Angelo Bellani, noto costruttore di strumenti meteorologici di Milano, assieme ad un termometro, ora perduto.