Tubo costruito per l'obiettivo detto Amici I. Il tubo ha una forma conica e si va riducendo verso il piano focale dove l'obiettivo forma l'immagine degli oggetti astronomici osservati. Su questo piano possono essere installati sia degli oculari per l'osservazione diretta, sia altri tipi di strumentazione come macchine fotografiche o spettroscopi. Per facilitare la messa a fuoco dell'immagine, lo strumento è dotato di un dispositivo, detto focheggiatore, che permette di allungare o accorciare la parte terminale del supporto.
Tubo in mogano del telescopio Amici, realizzato intorno al 1844 dall'ebanista Ponziani. Ponziani insistette a lungo presso il direttore del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, Vincenzo Antinori, per costruire il tubo in tre sezioni. Giovanni Battista Amici, che in quel periodo era a Londra, dette il suo assenso e raccomandò di coprire le giunzioni tra le sezioni con fasce di ottone per irrigidirle.
Nel 1894 questo tubo venne sostituito dall'attuale tubo in metallo del telescopio Amici. Collocato poi lungo una parete del Laboratorio elettronico dell'Osservatorio, è stato depositato al Museo Galileo all'inizio degli anni '60 del XX secolo.