Lo strumento prende il nome dalla sua montatura, che consente di misurare altezza e azimut di un corpo celeste.
Il tubo, interamente in ottone, è fissato lateralmente al treppiede di sostegno piramidale realizzato in legno di noce. il treppiede è munito di rotelle, e il suo equilibrio è garantito da un contrappeso. Sulla sommità del treppiede, alto 144 cm, è collocato il circolo per la misura dell’azimut che reca incisa la firma "K. K. polÿtechn. Institut in Wien. Chr. Starke". Il circolo verticale per la misura delle altezze è situato dalla parte del contrappeso. I due circoli sono divisi fino al quarto di grado, ma i nonî associati consentono la lettura del singolo secondo. Entrambi i cerchi graduati sono privi dei microscopi semplici che permettevano la lettura del nonio, benché siano ancora presenti i loro alloggiamenti. Lo strumento è dotato di cercatore acromatico, con obiettivo di 3 cm e focale di 30. Erano di corredo allo strumento: 5 oculari astronomici, un oculare per le occultazioni, uno con micrometro circolare, un prisma per le osservazioni zenitali e un livello a bolla. Di questi, si conservano ora solamente il livello a bolla per la corretta messa in stazione del treppiede e del circolo azimutale, l’oculare astronomico contrassegnato dal n. 5, alcuni filtri solari, il prisma per le osservazioni zenitali e un prisma oculare per la formazione dello spettro stellare. Questi accessori sono conservati in una scatola di legno delle dimensioni di 8x15,2x26,3 cm
Questo strumento fu acquistato per la Specola padovana nel 1842, con uno stanziamento straordinario di fondi richiesto da Giovanni Santini in l’occasione dello svolgimento a Padova del IV Congresso degli Scienziati Italiani. Oltre ad essere utilizzato alla Specola per le ordinarie osservazioni, l’altazimutale fu trasportato in India nel 1874, per l’osservazione del raro evento del passaggio di Venere sul disco del Sole.