Telescopio equatoriale di Reichenbach & Utzschneider

Data1814
realizzato aMonaco di Baviera (München)
Lo strumento consta di un telescopio in ottone in montatura equatoriale. Nella parte inferiore dell'asse polare, lungo 133 cm, è fissato il cerchio equatoriale con diametro di 74 cm e una scala graduale su placca d'argento con una divisione di 4''.
Ad una distanza di circa 1 metro dalla base è fissato all'asse il cerchio di declinazione. Il passo della scala graduata è di 4'' e la lettura è consentita dalla presenza di due noni a linguetta fissati all'alidada.
Il reticolo ha un unico filo orario, oltre quello di declinazione, ed è munito di un micrometro filare per misurare le piccole differenze di declinazione.
Sul dado centrale è posta un placca di ottone con inciso: Reichenbach fecit München 1814.
La nostra macchina equatoriale, una delle migliori in tal genere uscita dalla celebre fabbrica di Reichenbach di Monaco, è quella la quale attese le assidue cure e grandi precauzioni ripetutamente usatesi si trova meglio delle altre in istato di servire con vantaggio all'esigenze della pratica.
Lo strumento fu acquistato da Zuccari dalla ditta Reichenbach tramite il barone von Zach nel 1814 e giunse a Napoli ancor prima che fosse completata la costruzione della Specola di Capodimonte. Fu depositato presso la Biblioteca reale insieme ad altri strumenti. Nel 1815 il Gran Telescopio di Reichenbach fu trasportato all'Osservatorio di San Gaudioso.
Tra l'aprile del 1827 e l'agosto del 1829, Capocci e del Re utilizzarono questo strumento insieme al cerchio meridiano per la compilazione della carta celeste nella regione assegnata, compresa tra -15° e +15° di declinazione e 18 e 19 ore di ascensione retta. Con questa macchina equatoriale misurarono la posizione di diciassettemila stelle, compilando una mappa che la reale Accademia delle scienze di Berlino valutò eccellente per l'eleganza e la bellezza congiunta all'esattezza ed alla precisione.
Con una serie di osservazioni fatte al telescopio equatoriale Annibale De Gasparis scoprì tra il 1849 ed il 1865 nove nuovi piantini:
Igea Borbonica (12 aprile 1849)
Partenope (11 maggio 1850)
Egeria (2 novembre 1850)
Eunomia (29 luglio 1851)
Psiche (17 marzo 1852)
Massalia (19 settembre 1852)
Themi (5 aprile 1853)
Ausonia (10 febbraio 1861)
Beatrice (26 aprile 1865)
Queste scoperte gli valsero già nel 1851 il conferimento della medaglia d'oro della Royal Astronomical Society.
It is now my duty, Gentlemen, to announce to you that the Council have awarded the Medal of the Society to Signor Annibal de Gasparis, for the discovery of the three planets, Hygeia, Parthenope, and Egeria.
Considerato da Azeglio Bemporad strumento di ...singolare pregio storico, ma ...di ingombro inutile ... anzi dannoso, per un istituto destinato essenzialmente all'astronomia pratica, nel 1916 ne propose la cessione al Museo di San Martino di Napoli, ... dove sono raccolti tanti gloriosi cimeli. Penso che per il pubblico, che non ha familiarità cogli strumenti astronomici, questo piccolo equatoriale dovrebbe costituire una singolare attrattiva, anche a prescindere dalle scoperte fatte col medesimo le quali potrebbero venir riassunte in una breve tabella da affiggersi accanto allo strumento.

 

Dettagli
Materia e tecnica
bronzo, ottone, acciaio
Misure
focale: 120; obiettivo: 8,3
Categoria
Astronomia
Definizione
Telescopio rifrattore
Bibliografia
Adams, John Couch, Address delivered by the Astronomer Royal, president of the Society, on presenting the Honorary Medal of the Society to Dr. Annibale de Gasparis, in: Monthly notices of the Royal Astronmical Society, Vol. 11, 1851, pp.116-120
Bemporad, Azeglio, Cenno storico sull'attività dell'Istituto nel primo secolo di vita, Napoli, Tipografia Raffaele Contessa, 1929, pp.4-9
Brioschi, Carlo, Commentarj Astronomici della Specola di Napoli, Napoli, Tipografia nella Pietà dei Turchini, 1824-26, p.128-131
La Collina di Urania, a cura di M. Rigutti, Napoli, Elio de Rosa Editore, 1992, n. 7
Contarino, Francesco, Cenno storico del R. Osservatorio di Capodimonte in Napoli, Torino, Tipografia Editrice, 1900, p.7
Corrispondenza astronomica fra Giuseppe Piazzi e Barnaba Oriani, Milano, Hoepli, 1874, p.154,168
De Gasparis, Annibale, Sullo stato del R. Osservatorio di Capodimonte e sui lavori in esso eseguiti dal 1819 al 1883, Napoli, Tipografia dell'Accademia Reale delle Scienze, 1884, pp.7-8
Guerrieri, Eugenio, Passaggio del pianeta Mercurio sul disco solare osservato nel R. Osservatorio Astronomico di Capodimonte il 14 novembre 1903, in: Rendiconti della R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli, ff. 7-9, 1911, pp.1-11
Nicolini, Tito, Il Reale Osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli, in: Coelum, vol. 10, 1940, p.20
Taddei, Emmanuele, in:Il Progresso delle scienze, delle lettere e delle arti , vol. 12, n. 23, 1835, pp. 160-165
Zach, Franz Xaver von, Correspondance astronomique, géographique, hydrogrephique et statistique du Baron De Zach, vol. II, Gênes, chez A. Ponthenier, 1819, p.535-536
Autore schedaMauro Gargano