SEZIONE STORICA
Il patrimonio librario dell’Osservatorio trae la sua origine dal lascito testamentario della biblioteca personale di Giuseppe Piazzi, comprendente le pubblicazioni necessarie per svolgere le attività accademiche e di ricerca per l’Osservatorio, insieme a quelle di interesse, formazione e cultura personale dell’astronomo. Il lascito è costituito da circa 400 opere (1650 volumi) dei secoli XVI-XIX, di argomento prevalentemente scientifico, tra cui periodici, atlanti stellari e mappe geografiche, ma sono anche presenti classici latini, dizionari, enciclopedie, grammatiche, e opere a carattere religioso e filosofico.
I libri di Piazzi, insieme ai circa mille volumi acquisiti per lo più dal secondo direttore, Niccolò Cacciatore, costituiscono il fondo antico (stampa pre-1830) della biblioteca.
Dopo Piazzi, al passo con il costante avvicendarsi di scoperte nel settore delle sciene fisiche, e il conseguente sviluppo di nuovi settori di studio e discipline, il nucleo iniziale della biblioteca ha continuato ad arricchirsi di importanti pubblicazioni di supporto alla ricerca. Ne sono testimonianza il consistente numero di abbonamenti a riviste accesi tra il 1863 e il 1880, durante la presenza a Palermo dell'Astronomo Aggiunto Pietro Tacchini, pioniere della astrofisica.
Un grosso contributo alla consistenza del patrimonio librario è arrivato dalla pratica di scambio delle serie di pubblicazioni, intercorso in modo particolare alla fine del XIX secolo, con gli Osservatori astronomici e meteorologici di tutto il mondo.
Oggi tale material bibliografico, insieme a monografie e periodici (oltre mille testate) pubblicati sino agli anni 50-60 del XX secolo, costituisce la sezione storica della biblioteca, di supporto alle ricerche di storia dell'astronomia e della scienza in generale. Oltre che le scienze fisiche e astronomiche, in essa sono ben rappresentate le scienze, naturali, la geografia, la medicina, la chimica. Non mancano, tuttavia, opere di altri argomenti che rispecchiano le preferenze dei singoli direttori. Ne sono un esempio le pubblicazioni letterarie acquistate durante la lunga direzione di Filippo Angelitti, nelle prime decadi del secolo XX. Impedito nel lavoro osservativo da un problema alla vista, egli si dedicò all'astronomia dantesca offrendo contributi originali, tra i quali la ricerca sull'anno di svolgimento della Divina Commedia, a partire dalle descrizioni del cielo fornite da Dante.
La sezione storica contiene 50 opere del Cinquecento, 80 del Seicento, circa 650 edizioni del Settecento, oltre 1500 edizioni del XX secolo e più di 2000 opere pubblicate sino agli anni '60 del Novecento. Tra le edizioni più antiche sono comprese opere di astronomia classica di Tolomeo, Tycho Brahe, Giovanni da Sacrobosco, Alessandro Piccolomoni, ma anche quelle di astronomi siciliani, forse meno conosciuti, ma altrettanto illustri, quali Francesco Maurolico e Giovan Battista Hodierna. Sono presenti anche opere di matematica di Archimede ed Euclide, commentate da Cristoforo Clavio e Federico Commandino, testi sulla costruzione e uso di strumenti scientifici e orologi solari, oltre che edizioni di altre scienze come la storia naturale di Plinio, l'ingegneria idraulica di Erone Alessandrino e di Carlo Fontana, la medicina di Aulo Celso, l'architettura di Vitruvio.
Tra i periodici si segnalano gli atti e memorie di illustri accademie italiane come la Società dei XL di Verona e l'Accademia Gioenia di Catania, e di accademie straniere, tra cui la Royal Society di Londra con le sue Philosophical Transactions e l'Académie royale des science di Parigi con le sue Mémoires de mathematique & de physique.
Nella sezione storica sono anche presenti numerose serie di effemeridi, sia nazionali come le Effemeridi di Milano, che internazionali come l'Astronomical Almanac, la Connoissance des Temps, il Berliner Jahrbuch.
Una tipologia particolare di seriali è rappresentata dalle pubblicazioni degli osservatori, dal cui studio è stato possibile ricavare le linee di ricerca perseguite nelle varie strutture scientifiche.