La collezione di strumenti astronomici dell’Osservatorio Astrofisico di Catania proviene essenzialmente dalla dotazione del Regio Osservatorio, istituito per volontà dell’astronomo Pietro Tacchini alla fine del XIX secolo. Il primo osservatorio, inaugurato nel 1880, fu costruito sul vulcano Etna, mentre la succursale cittadina nasce nel 1885.
Nel 1887 Tacchini partecipò a Parigi al I Congresso Astrofotografico Mondiale, e forte dei buoni risultati osservativi ottenuti a Catania propose la partecipazione dell'Osservatorio Astrofisico catanese all'iniziativa promossa dall'Accademia di Francia per la realizzazione della Carte du Ciel, il primo catalogo ed atlante fotografico dell'intera volta celeste. Al grandioso progetto scientifico presero parte 18 stazioni nel mondo: Algeri, Parigi, Oxford, Tolosa, Bordeaux, Greenwich, Helsinki, Potsdam, San Fernando, Tacubaya, Santiago, La Plata, Rio de Janeiro, Cape Town, Melbourne, Sidney, la Specola Vaticana e Catania. L’osservatorio catanese fu l’unico rappresentante italiano a questo primo grandioso progetto scientifico di respiro internazionale.
Nel 1890 a Catania fu istituita la prima cattedra italiana di astrofisica, affidata ad un altro astronomo modenese: Annibale Riccò. Con lui nasce l’Osservatorio Astrofisico o meglio l’Istituto di Astrofisica dell’Università di Catania, situato in alcuni locali dell’ex Monastero dei Benedettini.
L’Osservatorio Bellini sull’Etna operò fino al 1925, e fu distrutto nell’aprile 1971 da un’eruzione, mentre i vari padiglioni dell’osservatorio cittadino, costruiti nel giardino del Monastero dei Benedettini, furono demoliti agli inizi degli anni ’70 dello scorso secolo. La specola dell’antirefettorio fu invece demolita nel 1982 su iniziativa della Soprintendenza di Catania.
La maggior parte degli strumenti astronomici della collezione attende oggi il restauro e la collocazione in uno spazio museale adeguato. La conoscenza del materiale strumentale, che caratterizzava la ricerca astronomica dell’osservatorio catanese nel secolo scorso, è di grande importanza per una ricostruzione storico-scientifica dell'attività osservativa e di ricerca svolta dal Regio Osservatorio Astrofisico di Catania.
Una piccola parte della collezione è oggi ospitata in alcuni armadi a vetro posti all’ingresso dell’Osservatorio Astrofisico di Catania, dove è possibile ammirarla con visite guidate curate dagli astronomi.